Giornata nera dei pendolari lungo i binari per Milano e Cremona
Una giornata di ordinaria follia, parafrasando il titolo del celebre film, lungo la strade ferrate che da Brescia portano da un lato a Milano e dall'altro a Cremona. È quella che ci raccontano due lettrici, rimaste in balia di treni soppressi e ritardi plurimi.
BRESCIA-MILANO, il racconto di Federica
«Oggi dalla stazione di Brescia non è partito il treno delle 7.28 per Milano Centrale [treno 2062, ndr]. Ammassati come animali su un unico treno ci siamo diretti verso Milano con il treno delle 7.40 che è arrivato a Milano Lambrate con un ritardo di 30 minuti (nonostante i tabelloni dicano 20) per poi fermarci altri 10 minuti e ripartire quindi verso Centrale (totale del ritardo 40 minuti). Non bastasse, al ritorno, il treno delle 13.25 ha subìto un cambio stazione: da Centrale non parte ma da Lambrate sì (quali siano le cause non ci è dato sapere). Cinque minuti prima della sua partenza ci viene detto di salire sul treno per Alessandria [Treno 3965, con attesa dei passeggeri diretti a Verona predisposta dalla direzione Milano, fanno sapere da Trenord, ndr] che si fermerà a Lambrate (pensate agli anziani che sono ancora a Centrale a cercare il treno). Arrivati a Lambrate ci hanno fatti andare al binario 7 per poi farci attendere altri 25 minuti, salvo poi comunicare che il treno diretto a Verona arrivava al binario 3 (io non mi lamento ma le donne incinte con la loro valigia erano leggermente provate)».
BRESCIA-CREMONA, il racconto di Michela
«Sono una pendolare della tratta Brescia-Cremona. Segnalo il catastrofico disservizio che è avvenuto poco fa per opera di Trenord. Il treno regionale 5359 previsto in partenza dalla stazione di Brescia, al binario 16, alle ore 16.40 e diretto a Cremona oggi si è presentato in condizioni disumane. Solitamente il servizio è effettuato con un meraviglioso treno bicarrozza diesel, sempre sovraffollata con persone in piedi. Oggi Trenord ha pensato di fornire il servizio con una meravigliosa monocarrozza diesel. Il controllore ha fatto salire tutti i viaggiatori dopodiché si è resa conto che le persone erano schiacciate come delle sardine, ed era difficoltosa anche la chiusura delle porte. Io mi trovavo esattamente in questo spazio. Di conseguenza il controllore ha intimato alle persone di scendere, altrimenti il treno non sarebbe partito. Siamo stati invitati a salire sul pullman che era stato predisposto. Scena già vista, peccato che spesso poi il pullman non arrivi... Non trovando alcuna soddisfazione delle sue richieste, il controllore ha chiamato la Polfer. La Polizia ferroviaria ci ha invitato nuovamente a scendere e alcune persone sono scese perché in difficoltà (si sentivano svenire) e perché illuse dalle promesse sull’esistenza del pullman [che tuttavia, fanno sapere da Trenord c'era effettivamente e ha garantito la corsa sostitutiva, ndr]. Dopo pochi minuti le porte si sono chiuse e ci hanno lasciato diversi minuti fermi, senza aria che circolasse. Diverse ragazze accanto a me si sentivano male. Finalmente alle 17.10 il treno è partito».
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