Giornata delle persone con disabilità: la Mongolfiera da 36 anni tutela i più fragili

«35 anni +1»: oggi la cooperativa celebra la fondazione. Primo presidente fu don Mazzi. Lo sguardo attento ai nuovi bisogni
Piero Borzi (a sinistra) e Palmino Mancini nella nuova sede amministrativa al Villaggio Sereno aperta nel marzo scorso -Foto © www.giornaledibrescia.it
Piero Borzi (a sinistra) e Palmino Mancini nella nuova sede amministrativa al Villaggio Sereno aperta nel marzo scorso -Foto © www.giornaledibrescia.it
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Sguardi sulla brescianità con occhi speciali. Sono quelli dei disabili ospiti della Mongolfiera, che hanno realizzato le illustrazioni per il calendario 2023 della cooperativa, dedicato a Brescia Capitale italiana della cultura. La Loggia, la Mille Miglia, i Macc déle Ure, la Vittoria Alata, il Pirlo... Un lavoro collettivo per dare il segno di una presenza viva nella città. Oggi, Giornata internazionale delle persone con disabilità, La Mongolfiera celebra i «35 anni +1» dalla fondazione, dove il +1 segna l’anno di ripartenza dopo il Covid e il rinnovo delle cariche sociali, con il cambio del presidente.

A Piero Borzi, che ha guidato la cooperativa per 19 anni, è subentrato Palmino Mancini. La Mongolfiera (nata nel 1986, primo presidente don Antonio Mazzi) conta 54 soci, 94 dipendenti e 50 volontari, che si prendono cura di 320 ospiti. A marzo, trasferendo gli uffici amministrativi, ha acquisito nuovi spazi per le attività educative.

«Durante questi 36 anni - spiega Borzi - il nostro impegno è stato leggere i bisogni emergenti e soddisfare le necessità, adeguando le risposte secondo le persone». La missione continua Borzi, «era dare dignità, qualità di vita, possibilità di inserimenti lavorativi a persone che a quel tempo venivano semplicemente bollate come "handicappate"». Un aggettivo, allora, quasi sinonimo di esclusione sociale. La Mongolfiera aveva l’ambizione di sollevare lo sguardo, allargare gli orizzonti per vedere le cose in maniera diversa. «Affianchiamo le persone con disabilità e le loro famiglie - dice Palmino Mancini - per migliorare e sostenere il loro benessere nella vita quotidiana, per valorizzare le risorse di ognuno, favorire lo sviluppo in ogni età».

I servizi

La cooperativa ha sede al Villaggio Sereno, ma opera in varie zone di Brescia. Gestisce servizi diurni e residenziali, secondo il grado e il tipo di disabilità (congenita oppure acquisita da incidenti o patologie). Ci sono il Servizio di formazione dell’autonomia, il Servizio disabilità acquisite, il Centro socio educativo, i Centri diurni, il Servizio disabili per l’integrazione. Tutti hanno lo scopo di promuovere, recuperare o mantenere le abilità personali, oltreché di favorire l’inserimento nel contesto familiare e sociale.

Quanto ai servizi residenziali, gli educatori della Mongolfiera operano nella Comunità socio-sanitaria e nelle tre strutture dedicate al «Dopo di noi», alloggi dove le persone possono vivere la quotidianità in forma autonoma dalla famiglia. Futuro. Diverse le attività dedicate ai minori e agli inserimenti lavorativi.

Grazie alla collaborazione con il Birrificio Otus, propone la Birra Etika, prodotta anche con il pane recuperato a fine giornata da fornerie e ristoranti. Il ricavato serve per i progetti della cooperativa. La Mongolfiera continua a guardare oltre l’orizzonte. «Osserviamo i nuovi bisogni e cerchiamo le soluzioni», dicono Borzi e Mancini. A cominciare dal Dopo di noi, «che necessità di maggiori risposte». Altro tema da affrontare: «La disabilità degli anziani, che non possono finire nelle Rsa». Si sta ampliando anche l’area delle disabilità acquisite, specialmente indotte dall’uso delle droghe. Allo stesso modo è un’emergenza la fragilità psichiatrica, alimentata dal senso di inadeguatezza rispetto alle aspettative di una società sempre più cinica e competitiva.

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