Gioco d'azzardo, malattia per 30mila bresciani
La fortuna, al pari della luna, è soggetta a fasi crescenti o calanti. Non così la spesa per la fortuna, che pur in periodo di crisi tiene, evidenziando una leggera diminuzione nel 2011 rispetto al 2010, da 1,36 a 1,3 miliardi di euro, per un importo pro-capite in discesa da 1.360 a 1.260 euro ogni anno. Euro più euro meno, si parla comunque di uno stipendio medio.
Un fenomeno che in alcuni casi sconfina nella patologia. Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità gli italiani a rischio «ludopatia» sono 1,8 milioni. A livello bresciano circa 30mila. Per un milione di italiani il gioco sarebbe già una vera e propria patologia. Con pesanti conseguenze personali e sociali. Una patologia che ha costretto il servizio sanitario a scendere in campo.
I dati del gioco elaborati e forniti da Agipronews mostrano tuttavia - raffrontando 2010 e 2011 - qualche differenziazione di tendenza all'interno dei singoli giochi. A fronte di un balzo vertiginoso del Lotto, che cresce da solo di 50 milioni di euro, New Slot e Videlottery - sebbene in aumento in Lombardia - diminuiscono di quasi 200 milioni, da 950 milioni alla pur imponente cifra di 774 milioni di euro, oltre la metà, cioè, della spesa bresciana totale per i giochi. Dato peraltro in linea con quello regionale: in Lombardia, infatti, sono stati dirottati in slot e apparecchiature affini 9 miliardi di euro sui 14,3 «scommessi» complessivamente. In questo caso, a fare la parte del leone è la capitale meneghina, che su 5,65 miliardi giocati, nel 2011 ha infilato 3,9 miliardi (ben il 69%) nelle fessure di slot e videolottery, per un importo procapite di 1.032 euro. È verosimile pensare che i risparmi sottratti alle slot possano essere stati «girati» ai poker online, dei quali però non sono disponibili i dati provinciali.
Il SuperEnalotto, dal canto suo, perde una fetta di aficionados da 9 milioni di euro. Le sale Bingo confermano grosso modo la loro cerchia di estimatori del valore di una trentina di milioni di euro, mentre i Gratta e Vinci guadagnano punti di gradimento per 70 milioni di euro. Suddivisi, come i biglietti, in diversi tagli: in commercio si trovano Gratta e Vinci da 1, 2 o 5 euro, ma anche «supertagliandi» da 10 o addirittura 20 euro. E naturalmente più risichi più rosichi, basti pensare che «Maximiliardario» - acquistabile appunto con una banconota «azzurra» - mette in palio fino a 5 milioni di euro.
A suscitare il minor interesse, infine, l'ippica, che si aggiudica «solo» 9 milioni di euro, uno in meno rispetto al 2010. Le scommesse sportive valgono 44 milioni di euro, con un incremento di 6 milioni.
Nell'intera Lombardia, i 14,4 miliardi di euro andati «in gioco» sono più o meno omogeneamente frazionati nel corso dei singoli mesi, eccezion fatta per il picco registrato in dicembre, mese in cui sono stati giocati circa 200 milioni in più in media rispetto ai mesi precedenti. In termini generali, slot e video lottery hanno visto innalzarsi l'importo a esse destinato da 690 a quasi 950 milioni di euro, mentre i giochi a base sportiva hanno perso in un solo anno quasi 15 milioni di euro. Il dato regionale più significativo riguarda il poker on line: dai 32 milioni di gennaio è balzato ai 160 di fine anno, con un trend ascendente iniziato a luglio, in corrispondenza del beneplacito dei Monopoli di Stato al gioco virtuale.
Raffaella Mora
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