Generosità record dei bresciani: donati ad Airc oltre 1,2 milioni

Frutto della raccolta fondi. Per il 2020 assegnati 935mila euro per la ricerca in Università e Civile
AIRC, BRESCIA GENEROSA
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Grazie ad Airc. Grazie per le centinaia di volontari, oltre 350 solo nel Bresciano, che nell’arco dell’anno si impegnano a raccogliere fondi per la ricerca sul cancro. Grazie per il lavoro di sensibilizzazione sulla prevenzione nelle scuole che lo scorso anno è stato rivolto a quasi tremila studenti. Grazie per il sostegno ai migliori scienziati delle istituzioni di città e provincia per rafforzare, con la ricerca, i risultati raggiunti nella cura, nella guarigione e nell’allungamento dell’aspettativa di vita in buona salute delle persone con diagnosi di cancro e che, solo nel Bresciano, sono circa settemila l’anno.

Un grazie ripetuto più volte l'altro ieri, all’ombra degli affreschi del Ridotto del Teatro Grande, alla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro che ha presentato i risultati di un anno di lavoro sviluppato e Brescia e i finanziamenti deliberati per il 2020 sul territorio.

Ad illustrarli, Esmeralda Gnutti Rettagliata, consigliere Fondazione Airc e Comitato Lombardia e Iolanda Nocco, consigliere Comitato Lombardia Fondazione Airc. Con gli eventi nazionali e locali - ricordiamo le arance della salute, l’azalea e i cioccolatini della ricerca -, compreso il concerto di Stefano Bollani e Chucho Valdès al Grande, oltre ai contributi spontanei, nel 2019 è stato raccolto un milione 260mila euro.

Inoltre, tra città e provincia (dato 2016, ultimo disponibile) quasi 40mila persone hanno destinato il 5x1000 ad Airc per un totale di oltre un milione di euro. Nello specifico, con le arance della salute - in questi giorni nelle piazze - nel gennaio scorso in 46 piazze e 32 scuole sono stati raccolti 100.167 euro. Con l’azalea della ricerca in maggio, in 75 piazze ed una scuola, gli euro raccolti sono stati 205.638. Con i cioccolatini della ricerca in novembre (25 piazze ed una scuola) raccolti 58.364 euro. Airc nelle scuole. 

Questo il senso dell’impegno dei volontari di Airc e dei ricercatori che hanno incontrato migliaia di studenti degli istituti bresciani. «La nostra provincia ha aderito con entusiasmo al Progetto Airc nelle scuole e lo scorso anno scolastico si sono svolti 34 incontri in 22 istituti, raggiungendo 2.800 studenti» ha detto Iolanda Nocco, informando che la metà della raccolta delle arance è avvenuta proprio nelle scuole.

Negli ultimi cinque anni sono state assegnate erogazioni pari a poco meno di tre milioni di euro per cinque borse di studio e 15 progetti di ricerca oncologica condotti da ricercatori affiliati ad istituti di ricerca del nostro territorio.

«In particolare - ha spiegato Esmeralda Gnutti - per il 2020 sono stati assegnati oltre 935mila euro per finanziare sette ricercatori esperti in progetti della durata da tre a cinque anni, selezionati per la loro rilevanza e l’impatto sul cancro, l’innovatività, la fattibilità e l’esperienza dei proponenti. Ancora, un finanziamento ad un ricercatore giovane ed una borsa di studio per l’Italia».

I ricercatori bresciani destinatari dei fondi assegnati per il 2020 che lavorano sia all’Università degli Studi di Brescia sia all’Ospedale Civile - fondi che verranno rifinanziati ogni anno fino al termine dei progetti - sono: Silvia Codenotti, Aldo Roccaro, Paolo Bossi, Arnaldo Caruso, Silvano Sozzani, Alfredo Berruti, Marco Presta, Roberto Ronca e William Vermi. I 90mila euro raccolti con il concerto al Grande - ed il contributo del Banco BPM - sono stati assegnati ad Akiko Okita, ricercatrice giapponese che lavorerà all’Istituto Firc di Oncologia molecolare di Milano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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