GdB, la nuova redazione multimediale nel solco della storia
Una redazione multimediale integrata. Frutto di un lungo percorso, come ricordato dal direttore del GdB Nunzia Vallini nel corso dell’inaugurazione. Varato sotto la direzione di Gian Battista Lanzani – cui ora lo stesso spazio redazionale è intitolato -, proseguito sotto quella di Giacomo Scanzi – che ha segnato l’unificazione delle redazioni del quotidiano e di Teletutto – e ora portato a traguardo.
Un risultato del quale, ricordando le origini del quotidiano dei bresciani – organo del Cln nelle ore concitate della Liberazione, poi reso alla società civile e guidato sin dagli Anni ’40 dalla stessa Editoriale Bresciana che incarna oggi i valori di allora – il presidente Pierpaolo Camadini si è detto «orgoglioso e convintamente entusiasta», sottolineando che si tratta di un esito che poche realtà in Italia possono dire di aver raggiunto. Un processo quello volto alla multimedialità – ha sottolineato Camadini - «volto ad attrezzare al meglio la nostra capacità di raccontare ai bresciani la realtà attraverso tutti i mezzi». Un nuovo capitolo in una storia lunga oltre 70 anni, con cui il gruppo editoriale accetta ancora una volta «la sfida di essere al servizio della comunità e del nostro territorio».
Tre le parole che ha voluto usare il sindaco, Emilio Del Bono, per salutare la rinnovata redazione come «una bella notizia per la città»: investimento, quello economico sotteso all’intervento, che muove da un atto di profonda fiducia, innovazione, e impegno, quello di un giornale che ha accompagnato la crescita democratica del Bresciano in modo autorevole, solido e credibile e si assume ora il compito di continuare a farlo.
Ai ringraziamenti del prefetto, Attilio Visconti, che ha sottolineato come il GdB, attento al territorio sia capace di cogliere anche le importanti novità che vengono dal Paese, è seguito l’intervento del direttore che ha ripercorso la genesi del progetto della redazione multimediale e ne ha ribadito il significato profondo.
Da ultimo, la benedizione del vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, che ha ricordato il compito ultimo di formare evocato dalla stessa parola informazione e richimato l’alta responsabilità affidata ai giornalisti che la redazione animano e rendono luogo vivo ogni giorno: «Aiutarci a interpretare la realtà», mission che fa anche delle nuove tecnologie introdotte uno «strumento per annunciare la verità».
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