«Gabriele ucciso per aver assistito ad una sparatoria»

E' la convinzione della sorella di Gabriele Fogazzi, ammazzato in Brasile nel 2013. L'inchiesta è stata archiviata senza trovare l'assassino.
"GABRIELE VIDE UNA SPARATORIA"
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«Non siamo contenti per come è stata chiusa l'inchiesta»
Impossibile per il parente di una vittima di omicidio accettare che non si trovi l'assassino. "Ma dopo quattro anni purtroppo la situazione è proprio questa" racconta Monica Fogazzi, la sorella di Gabriele, ucciso in Brasile nel gennaio del 2013 a 33 anni.

Gabriele Fogazzi era in vacanza con la famiglia, con i genitori che avevano comprato una casa a Puerto Seguro, nello stato di Bahia, quando svanì nel nulla la sera del 31 gennaio. Pochi giorni dopo venne trovato senza vita, con il cranio scheletrizzato, forse bruciato dall'acido. La Procura di Brescia dopo quattro anni ha archiviato l'inchiesta.

Non è stato dato un nome all'assassino del giovane bresciano, ma è stato inquadrato il contesto in cui è avvenuto il delitto.

«Gabriele paga colpe non sue» assicura la sorella. «Testimoni raccontano che abbia assistito ad una sparatoria e per questo, per aver visto cose che non doveva, è stato ucciso» spiega la sorella che poi aggiunge: «Dal punto di vista della giustizia non andremo avanti perché non troveremmo nulla di diverso da oggi». 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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