Futura Expo, Brescia e Bergamo unite per favorire l’economia green

L’apripista di un’alleanza di distretto fra due sistemi economici che producono un valore aggiunto pari a 73,7 miliardi e che nel primo semestre del 2022 hanno registrato 32 miliardi di export, il 7% del totale nazionale. L’intesa fra le Camere di Commercio di Brescia e di Bergamo ha questa ambizione. Nasce per promuovere la sostenibilità delle imprese, primo passo verso una possibile (e auspicabile) collaborazione strutturata fra i due territori. A sancire l’alleanza sono le nozze fra le due CdC nel nome di Futura Expo.
La seconda edizione della vetrina delle buone pratiche di imprese, istituzioni, enti per la transizione green - in calendario l’8, il 9 e il 10 ottobre a Brixia Forum - vedrà la partecipazione massiccia di realtà bergamasche: CdC, Confindustria (che sarà anche fra gli sponsor), Promoberg, Università statale. Le CdC. D’altra parte, nel 2024 (e negli anni pari), la Fiera di Bergamo ospiterà un’edizione di Futura a vocazione commerciale, dedicata agli operatori italiani e stranieri. L’evento bresciano (negli anni dispari) conserverà invece la dimensione espositiva.

Gemellaggio green
La conferma di questa alleanza (annunciata nelle scorse settimane) è arrivata ieri nell’incontro, ospitato alla Fiera di Bergamo, in cui il presidente della CdC di Brescia, Roberto Saccone, ha presentato alle categorie economiche bergamasche l’edizione 2023 di Futura Expo. Con l’invito esplicito a rafforzare la presenza orobica alla manifestazione.
«La sostenibilità - ha ricordato Saccone - è un processo ineludibile, complesso, ma anche una opportunità economica, un’occasione per migliorare la capacità competitiva delle imprese». Per accrescere la reputazione, l’efficienza, l’attrattività degli investimenti e dei talenti, diminuire i costi. Brescia e Bergamo, insieme, «possono moltiplicare la loro forza, costruire nuove filiere». Futura Expo è uno strumento utile a questo scopo. È l’opinione anche del presidente della CdC di Bergamo, Carlo Mazzoleni. «Vogliamo valorizzare un modo nuovo di fare impresa, che è sempre più soggetto responsabile e impegnato - ha detto - nei confronti del suo ambito di riferimento sotto il profilo sociale, ambientale, economico». Mazzoleni auspica che Futura saldi le due CdC, ma anche il mondo economico e le istituzioni dei due territori.
Futura Expo 2023 avrà come sponsor A2A, Confindustria Brescia, Fondazione Una, Intesa Sanpaolo, Feralpi e Confindustria Bergamo. Le ultime due sono una novità. Gli industriali bergamaschi, ha spiegato la presidente Giovanna Ricuperati, sono entrati convintamente nel comitato promotore dell’evento «che rafforza il legame fra le due province e accende i riflettori su una tematica chiave anche per il territorio bergamasco».
Le novità
Futura, con Promoberg (che gestisce la Fiera orobica), sta già lavorando alla edizione del 2024. «Sarà un evento esclusivo e verticale - ha rivelato l’ad di Promoberg, Davide Lenarduzzi - dedicato agli operatori internazionali, che chiedono da tempo uno strumento efficace per affrontare in modo positivo le tematiche legate alla sostenibilità e alla decarbonizzazione». Brescia e Bergamo hanno un tessuto di imprese che può essere protagonista in questo campo ed offrire tante soluzioni. «Senza le imprese - ha sottolineato Roberto Saccone - la transizione green non sarà possibile. Futura è una grande occasione di comunicazione aperta a tutte le imprese». Non solo bresciane e bergamasche. L’obiettivo è farne un appuntamento di richiamo europeo, nella dimensione della vetrina e in quella più propriamente commerciale. A beneficio, innanzitutto, delle economie (e delle società) bresciana e bergamasca. Ben oltre la contingenza dell’anno che vede unite le due città capoluogo nel nome della cultura.
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