Fridays For Future: «Voto utile? Quello che mette al centro l’agenda climatica»
Per scelta il movimento non fornisce nessun tipo di orientamento al voto. Ma sono ben chiare le richieste che Fridays For Future indirizza al futuro Governo e al Parlamento che si insedieranno dopo le elezioni.
Ovvero inserire come prioritari i cinque macro temi dell’agenda climatica che il movimento ha stilato in vista dello sciopero globale per il clima del 23 settembre. E che si terrà anche a Brescia con partenza da piazza Arnaldo e arrivo in piazza Vittoria.
I temi
«Il voto utile sarà per chi metterà al centro i cinque capitoli dell’agenda climatica: trasporti, energia e povertà energetica, lavoro, edilizia e acqua» ricorda Giovanni Mori, 29 anni, ingegnere energetico e co-referente di Fridays For Future Brescia. «Per i trasporti - spiega Mori - proponiamo la loro gratuità per le fasce più povere e gli studenti. Per quanto riguarda l’energia, non possiamo più permetterci di finanziare progetti che utilizzino i combustibili fossili. C’è bisogno di una riconversione totale del sistema energetico attuale. Per il lavoro la proposta è di ridurre l’orario lavorativo, a parità di stipendio, e introdurre il salario minimo. Per l’edilizia, ricordiamo che una grande quantità di emissioni di Co2 è dovuta alla dispersione termica. C’è necessità di una grande opera di riqualificazione. Infine, per quanto concerne l’acqua, rammento che siamo in una crisi idrica spaventosa. Il 42% dell’acqua viene sprecato a causa di una rete idrica inefficiente».
È chiaro, aggiunge Mori, che il clima è una priorità trasversale e chiave di lettura per altri temi, come il lavoro, a partire dai giovani: «In Italia l’età media in cui i ragazzi vanno a vivere da soli è 29,9 anni e questo la dice lunga sulle loro prospettive future». Perciò, per il movimento e i ragazzi che ne fanno parte, dalle prossime elezioni «dovrebbe uscire un Parlamento in grado di capire quanto sia indispensabile affrontare la crisi climatica». Un Parlamento che abbia negli occhi le immagini di questa estate, con la siccità, la crisi idrica, le inondazioni.Le testimonianze
Veronica Casanova è un’attivista, ha 26 anni e studia Giurisprudenza: si aspetta «che dal voto esca un Parlamento il più possibile rappresentativo dei cittadini, delle loro esigenze reali e concrete, di quanto sia urgente lavorare per contrastare la crisi climatica e proteggere le fasce più deboli. Le priorità della politica devono essere rispondere al cambiamento climatico, occuparsi di sanare le diseguaglianze, dei giovani. E migliorare il sistema di accoglienza dei migranti». Il voto utile, chiarisce, «è quello che risponde ai cinque punti della nostra agenda climatica».
Francesco Andreetto, venticinque anni, studente di Fisica alla Statale di Milano e del Conservatorio di Brescia, pure attivista di Fridays For Future, sulle aspettative del dopo elezioni commenta: «Non sono molto ottimista. Vedo questa campagna elettorale come un battibecco continuo su questioni non cruciali. Sarebbe bene che i partiti guardassero ai problemi fondamentali, come la crisi climatica. Il nuovo Parlamento e il nuovo Governo dovrebbero porre tra gli impegni principali la riconversione energetica. Che è anche un’opportunità per il mondo del lavoro. La politica non parla mai dei posti di lavoro che la riconversione energetica potrebbe creare». E sul voto utile conferma quanto detto da Giovanni e Veronica: «Certo per chi leggerà l’agenda climatica e prenderà l’impegno di attuarla».
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