Fridays for Future, un fiume di ragazzi in corteo per il pianeta
Anche i bresciani (oltre 10mila, secondo la Questura) hanno aderito allo sciopero globale in difesa dell'ambiente, ispirato dall'attivista svedese Greta Thunberg. Studenti, tantissimi, ma anche adulti, famiglie e bambini. Tutti in piazza e in corteo per manifestare a gran voce il dissenso per lo scarso impegno della politica sui cambiamenti climatici. Li chiamano Generazione Greta, perché si ispirano proprio alla ormai celebre attivista svedese per difendere i loro ideali.
È la terza volta che la Leonessa si unisce alle piazze di tutto: a marzo furono migliaia gli studenti che affollarono il centro, così come a maggio. Una volta giunto in piazza Loggia, il corteo si è fermato e si è radunato intorno al palco per ascoltare le riflessioni di chi ha voluto prendere la parola. A scatenare gli applausi, tra gli altri interventi, la lettura di una giovane che ha sintetizzato in un elenco di «J'accuse» i motivi per cui la protesta, sempre pacifica, non si può fermare. «Non siamo sciocchi e sappiamo che intervenire è complicato, ha detto, ma non siamo sprovveduti».
Ospite di rilievo del Friday for Future bresciano il climatologo premio Nobel Filippo Giorgi che si è detto colpito da tanta partecipazione. Giorgi ha invitato i giovani a non fermarsi, continuare nelle loro richieste di cambiamento, a diffondere la sensibilità e la consapevolezza su quanto sta accadendo perché solo così chi siede ai tavoli che contano può finalmente convincersi a fare qualcosa.
La manifestazione arriva proprio a una settimana di distanza da un altro grande sciopero, che ha coinvolto 150 Paesi nel mondo e che ha lanciato l'intervento della Thunberg al summit Onu sul clima a New York, dove ha rimproverato i politici accusandoli di aver rubato il futuro ai ragazzi della sua età, ignorando l'allarme riscaldamento globale che da anni gli scienziati lanciano.
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