Fridays for Future, il nuovo sciopero fissato il 24 maggio

L'annuncio a «Messi a Fuoco», nella puntata dedicata ai temi ambientali, ospite il presidente di Coldiretti Prandini
Il corteo di Friday for Future a Brescia lo scorso 15 marzo - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il corteo di Friday for Future a Brescia lo scorso 15 marzo - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Lo avevano detto. «Non cerchiamo gloria per un giorno, ma continueremo a far parlare di noi». È così dopo lo sciopero del 15 marzo il movimento Fridays for Future ha fissato la data per la prossima manifestazione. «Sarà il 24 maggio» annuncia davanti alle telecamere della trasmissione di Teletutto «Messi a Fuoco» Giovanni Mori, ingegnere di 25 anni, riferimento bresciano del movimento studentesco internazionale.

«Dieci giorni fa speravamo di essere in 1500. Ci siamo trovati in 15mila ed è stato incredibile» è il commento di Mori che ha sposato la causa dopo un’esperienza di studi in Svizzera e ha seguito il programma della 16enne svedese Greta Thunberg. «A chi si chiede quali interessi ci siano dietro di lei rispondo che ne ha solo uno: la salvaguardia dell’ambiente».

Appuntamento dunque con il nuovo sciopero una settimana dopo la Mille Miglia, che porterà in piazza motori rombanti e aria più pesante, e a ridosso del week end delle elezioni europee. «Il tema ambientale deve essere al centro dello programmi» ha detto in Ettore Prandini, che ha partecipato alla trasmissione tv con Isaac Scaramella di Legambiente, l’esperto meteo Riccardo Paroni e la collega Elisa Rossi che ha mostrato i grafici dei cambiamenti climatici a Brescia. Isaac Scaramella, 35 anni, vice presidente di Legambiente Brescia dice: «Dieci anni fa nel movimento io ero il collante tra i pochi 18enni e i Sessantottini. Oggi il quadro è cambiato. Mi piacerebbe un giorno poter chiudere Legambiente, vuol dire che la consapevolezza dell’uomo sull’importanza dell’ambiente ha raggiunto livelli importanti».

«Ho sorvolato i nostri ghiacciai ed è facile capire con quanta rapidità si siano ridotti» è l’allarme lanciato al telefono dal climatologo Paolo Corazzon. «Un esempio lo stiamo vivendo in questi giorni: non sta più piovendo come invece il periodo richiederebbe» ha fatto notare Paroni. Ed è allora emergenza «La sfida per il futuro - sostiene Prandini - è la Green economy. Tutti se ne devono rendere conto. A partire dalla politica».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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