«Fratelli d'Italia è per un nuovo centrodestra»

L'ex sottosegretario Crosetto fa campagna a Brescia. L'avvertimento a Maroni: «Nessuna macroregione se non si vincono le Politiche».
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È stato uno degli esponenti del Pdl più critici con Berlusconi e un mese fa ha fondato con Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, il nuovo movimento Fratelli d'Italia. Si tratta di Guido Crosetto, che ieri ha passato mezza giornata a Brescia per incontrare i candidati bresciani alle Politiche e alle Regionali.

Onorevole Guido Crosetto come sta andando la campagna elettorale di Fratelli d'Italia?
Siamo nati solo un mese fa e dobbiamo farci conoscere, ma stiamo crescendo. Non so come andranno le elezioni, ma mi rendo conto che molte persone ci identificano come un movimento credibile e di grande rigore morale. Questo partito non ha capi, ma fondatori, non è il partito di nessuno, vuole portare avanti il progetto di un nuovo centrodestra.
Essere uscito dal Pdl per fondare FdI la considera la scelta giusta?
Ho sempre criticato l'impostazione di Tremonti e per questo ho proseguito votando contro i provvedimenti di Monti. Sono stato il primo a invitare Berlusconi a farsi da parte per il bene del Pdl e sono stato colui che per primo ha chiesto nell'ufficio di presidenza del Pdl di deliberare le primarie. Ora potrei comodamente essere in vacanza ed essere in posizione utile in lista, invece ho deciso di mettermi in gioco di nuovo.
Tutte queste critiche però alla fine siete alleati ancora con Berlusconi non è una contraddizione?
Perché noi ci riconosciamo comunque nel centrodestra e siamo parte della coalizione per porre la sfida del rinnovamento. A sinistra rischiano di prevalere le posizioni della Cgil, di Fassina, di Vendola. Insomma non c'era altra strada per mantenere viva un'idea liberale nella coalizione. Poi certo, non mi spiego come mai un movimento come quello di Giannino abbia deciso di restarne fuori.
E cosa vi succederà dopo il voto?
Se vince il centrodestra troveremo il modo per federarci. Se il centrodestra perde allora si deve rifondare completamente. Il progetto di FdI non nasce per il potere, ma perché vogliamo bene a questo Paese. Seminiamo oggi per raccogliere fra un po', non necessariamente per ottenere un grande risultato elettorale.
Vi chiamate centrodestra nazionale, cosa pensa dell'idea autonomista di Maroni e della Macroregione del Nord?
Il vero problema ora è far uscire il Paese dalla crisi, il prossimo anno di governo sarà decisivo per il futuro del Paese. A Maroni dico: primum vivere deinde philosophare. Se il centrodestra perde le elezioni non ci sarà nessuna macroregione, se vince è una questione che non può essere realizzata prima di tre anni, comunque nel contesto di unità nazionale.
E della proposta di restituire l'Imu cosa pensa?
Che forse sarebbe meglio pensare a provvedimenti per defiscalizzare l'operato delle imprese. Il Paese oggi è come una macchina in discesa senza freni, chiunque governerà il Paese dovrà fare scelte determinanti per il futuro. Noi siamo convinti di poter far bene.cm

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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