Formaldeide oltre i limiti, i cittadini lanciano l'allarme

Gli abitanti delle vie S. Bartolomeo, Corridoni, Franchi chiamano in causa il Comune perchè intervenga. Dalle Innse «emissioni non convogliate»
AA

Pronti a costituirsi parte civile in un esposto contro il Comune, e pronti a manifestare assieme agli allievi che frequentano la scuola Corridoni, a due passi dalla Innse Cilindri, la fabbrica accusata di rilasciare emissioni nocive oltre la soglia tollerata per legge. 

Sono i trecento abitanti delle vie San Bartolomeo, Corridoni, Franchi e zone limitrofe, che a giugno hanno sottoscritto un documento di denuncia inviato ad Ats, Arpa, Comune e Provincia di Brescia, chiedendo di indagare su una situazione ormai divenuta intollerabile.
Cattivi odori, polveri nere depositate su balconi e davanzali, che il monitoraggio condotto nel mese di luglio da Arpa Lombardia ha ricondotto ad «emissioni non convogliate» e al rilascio di formaldeide oltre i limiti consentiti, invitando l’azienda ad adottare provvedimenti idonei a superare le criticità riscontrate.

Nella relazione si parla di «emissioni diffuse non convogliate e rilascio di formaldeide in ambiente di lavoro» e «si rimanda all’autorità competente in materia (Ats) per le valutazioni di competenza ed eventuali comunicazioni all’autorità giudiziaria».
«I risultati delle analisi Arpa sono chiari - spiega il portavoce dei cittadini che hanno sottoscritto il documento di denuncia, Vittorio Carbone - e dimostra che una situazione nota fin dal 2014, evidentemente non era stata ancora superata. Da Ats e Provincia non abbiamo ricevuto alcuna risposta, mentre l’assessore all’ambiente, Gianluigi Fondra, ci ha risposto per iscritto ricordandoci che il Comune ha istituito l’Osservatorio Aria Bene Comune e un apposito tavolo tecnico, invitandoci ad un incontro. Nulla più».

Ma ai trecento firmatari, sostenuti anche dal Consiglio di quartiere, da Legambiente e dall’associazione Tuteliamo l’Ambiente, questo non basta. «Chiediamo al Comune di intervenire, e siamo pronti a denunciare il sindaco in quanto responsabile della tutela della salute dei cittadini - aggiunge Carbone -. Non solo i lavoratori della fabbrica operano in condizioni critiche, ma poco distante c’è una scuola frequentata da molti bambini».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia