Fondazione Ubi Banco di Brescia: sociale e cultura

Risorse a disposizione del territorio nel solco della tradizione della Banca San Paolo
FONDAZIONE UBI BANCO DI BRESCIA
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Le fondazioni di origine bancaria sono un motore economico capace di diffondere sul territorio ingenti risorse soprattutto nei settori rilevanti di arte e cultura, istruzione e formazione. Brescia ne è un esempio con l’operosità di Fondazione Banca San Paolo e di Fondazione Cab ed ora può contare anche sulla Fondazione Ubi Banco di Brescia, con sede nell’antico palazzo di contrada Santa Croce 5/b.

Come è stato spiegato in occasione della presentazione del concerto dedicato a Paolo VI (di cui riferiamo nell’articolo a parte), la Fondazione Ubi Banco di Brescia si è costituita da qualche mese proprio per disposizione della Fondazione Banca San Paolo, presieduta da Gino Trombi, con una dotazione di 100mila euro. Da Ubi Banca ha ricevuto 300mila euro per intraprendere e sviluppare le finalità filantropiche e liberali, in espressa continuità di sinergia con Ubi Banca, per l’erogazione di contributi e la promozione morale, sociale e culturale nel territorio bresciano. La Fondazione Banca San Paolo, peraltro, non afferisce direttamente al Gruppo Ubi poiché prosegue la sua attività in autonomia patrimoniale.

Ottica pro-attiva. «Le Fondazioni - ha dichiarato Pierfrancesco Rampinelli Rota, presidente di Fondazione Ubi Banco di Brescia - sono vere e proprie catalizzatrici di fitte reti di intervento sociale ed umanitario di cui garantiscono azione di sostegno, supporto tecnico e gestionale, nonché finanziario, nel variegato e nobile mondo degli operatori sociali, del volontariato, della cooperazione, della sanità e dell’insegnamento, che le rende particolarmente innovative e capaci di muoversi in un’ottica pro-attiva». Un impegno sinergico, dunque, condiviso con le Fondazioni che sono una diretta emanazione della Banca e che perseguono finalità affini e complementari, nel solco di un’importante e ultracentenaria tradizione di attenzione al lato sociale, al profilo educativo cattolico. La Fondazione potrà svolgere, direttamente o indirettamente, studi e ricerche, organizzare manifestazioni e predisporre pubblicazioni, per sostenere iniziative di recupero, promozione e valorizzazione del patrimonio artistico, senza alcuna finalità di lucro. «Non presentiamo nulla di imprevisto - ha commentato Michele Bonetti, vicepresidente della Fondazione Banca San Paolo e consigliere di Fondazione Ubi Banco di Brescia - proprio perché si colloca molto bene nella tradizione bresciana che persegue il fare impresa certo, destinando però parte degli utili al sociale e all’educazione delle giovani generazioni. La nostra Fondazione è nella tradizione cattolica, ma il confessionalismo non è di impedimento ai nostri progetti».

Guardando al futuro. «La nostra missione - ha aggiunto il vicepresidente di Fondazione Ubi Banco di Brescia, Costantino Vitali - è mantenere inalterata, anche per il futuro, la tradizionale sensibile attenzione al mondo delle istituzioni bresciane, tenendo ben presenti i cambiamenti che la società presenta in modo da poter incidere più profondamente su stimoli e iniziative meritorie». Un cammino intrapreso dlla neonata Fondazione, intenzionata a mantenere l’attenzione e l’impegno sul territorio bresciano sostenendo interventi nel mondo della cultura e del sociale. «Per noi - ha rimarcato Stefano Kuhn, direttore di Ubi Banca Macro Area Brescia Nord Est - è fondamentale poter contare su una Fondazione affidata a figure di grande esperienza che hanno con il nostro Gruppo condivisione di responsabilità civile ed economica verso il territorio. Questa comunanza di intenti fungerà da sprone per un proficuo dialogo con la Banca, le istituzioni e le organizzazioni sociali».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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