Filosofia, a Brescia si aprono le porte della casa di Severino

Come annunciato mesi fa, arriva l’intesa tra Associazione e Comune per rendere l'abitazione in via Calegari un patrimonio della città
APRE LA CASA DI SEVERINO
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Sarà un nuovo avamposto della cultura internazionale, un’agorà del libero pensiero, aperta alla consultazione di studiosi, studenti e ricercatori. L’associazione Centro Casa Severino, grazie al protocollo d’intesa siglato con il Comune, è pronta ad aprire le porte di quella che è stata la casa di Emanuele Severino, il grande filosofo scomparso nel gennaio 2020. In via Calegari, dove il maestro ha scritto ed elaborato le sue teorie, sarà possibile accedere al suo archivio, alla biblioteca (50-60mila volumi) ed altri documenti.

«La famiglia ha messo generosamente a disposizione gli spazi che Emanuele Severino utilizzava come studio: un patrimonio straordinario, una casa-museo cui converranno studiosi da tutto il mondo, dove saranno organizzati seminari ed eventi, anche dell’appuntamento con la Capitale della cultura 2023» ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura, Laura Castelletti. Intervenuta Anna Severino, figlia del filosofo e presidente della associazione a lui intitolata, assieme al presidente del Centro Casa Severino (organo gestionale e di responsabilità del progetto) Eugenio Parati, e alla direttrice scientifica Nicoletta Cusano, che hanno ricordato iniziative svolte ed in essere: convegni, pubblicazioni, una rivista. Numerose le partnership già attivate, a cominciare dall’Università degli studi di Brescia (con cui è stato realizzato il master in Intelligenza artificiale, Mente, Impresa), Treccani, Fondazione Leonardo, aziende del territorio.

È in preparazione un nuovo convegno sul rapporto uomo-macchina il prossimo autunno, tappa verso il 2023. Attenzione particolare agli studenti dei licei e all’approfondimento dei rapporti tra filosofia e tecnoscienza (tutte tematiche care a Severino). Il Comune garantisce un sostegno di 12mila euro annui per i primi tre anni di attività. «È un’occasione che potevamo solo cogliere - ha commentato il sindaco Emilio Del Bono -. Severino non si è mai sradicato dalla sua città: è stato un uomo libero, in una realtà che vanta una tutela della sua posizione liberale. Brescia, anche in questo modo, può diventare una piccola capitale della discussione ed elaborazione filosofica».

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