Filo rosso e passione: arriva Viva Vittoria
Jasmine arriva nel mezzo della presentazione alla stampa. Alta, boccoli bianchi, occhiaie. Trascina un valigione nero, dentro, nemmeno a dirlo, ci sono moduli di lana. Niente di strano al quartier generale di Viva Vittoria in corsetto Sant’Agata, se non fosse che Jasmine si è appena fatta 27 ore di aereo. Atterrata a Malpensa dall’Australia è arrivata in città. Per esserci.
Sta forse in questo arrivo, per nulla scontato, per nulla dovuto, tutto il significato del progetto Viva Vittoria - nato a marzo da cinque «visionarie» bresciane Cristina Begni, Patrizia Fratus, Simona Romele, Silvia Lumini e Cristina Ghidini - che sta per manifestarsi a tutta la città.
A partire da mezzanotte fino al mattino di domenica una catena umana di volontari farà approdare in piazza gli oltre 16mila moduli di lana recapitati da tutto il mondo. Dalle 10, poi, l’opera collettiva sarà in esposizione.
«Il germe dell’idea che attraverso l’arte, si potesse ribadire che le donne possono dire la loro e diventare da vittime ad artefici del loro destino - spiega Cristina Ghidini - si è diffuso ben oltre le nostre aspettative».
L’idea ha toccato il cuore e le mani delle donne bresciane - mamme, figlie, suore, nonnine delle case di riposo -, ma non solo. Si sono unite, per dare il proprio contributo, altre «Vittorie». Armenia, Argentina, Etiopia, Kurdistan per citare i luoghi più remoti da cui sono stati fatti pervenire i quadrati di lana.
«Il potere di quest’opera d’arte relazionale condivisa è straordinario - commenta l’assessore alla Cultura di Brescia Laura Castelletti -, certamente la rete che si è creata non avrà fine, è un patrimonio umano troppo prezioso». Metri quadri di solidarietà.
Patrizia Fratus, ideatrice del- l’opera, con gli occhi lucidi per l’emozione e per i lunghi mesi di lavoro racconta: «L’installazione, che rimarrà in piazza fino a mercoledì, avrà la forma elicoidale del Dna, sarà mutante e stratificata».
Ogni metro quadro - formato da quattro moduli di lana - sarà messo in vendita già da domenica (dalle 10 alle 12 si potrà apprezzare l’opera nella sua interezza) a 25 euro al pezzo. Diversi i punti, lungo il perimetro della piazza, dove poter acquistare un pezzo d’opera d’arte. L’intero ricavato della vendita che si concluderà - sempre che non si venda ogni singolo pezzo prima - sarà destinato alla casa protetta La Dimora per rilanciare donne vittime di violenza.
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