«Figli di nessuno»: a Brescia è boom di neonati non riconosciuti

Dall’inizio dell’anno ad oggi sono già sei i casi di bambini nati negli ospedali di città e provincia e non riconosciuti dalla madre
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Procedimenti pesantemente al ribasso rispetto al passato mentre è boom di figli non riconosciuti. «Nell’arco del quadriennio è diminuito il numero di domande di adozione nazionale presentate dalle coppie, sceso da 418 alle 282 del 2016 in cui è stato toccato il livello più basso» si legge nella relazione del Tribunale dei Minori di Brescia. «Per quanto riguarda le adozioni internazionali sono passate dalle 184 del 2012-2013 alle 145 dell’ultimo anno». 

Secondo la presidente del Tribunale per i Minorenni di Brescia Carla Maria Gatto «i dati indicano il profondo impatto del peggioramento delle condizioni sociali ed economiche negli anni della recente crisi, ma anche la problematicità crescente che contraddistingue le situazioni personali dei minori che giungono in Italia con l’adozione internazionale e l’innalzamento dell’età degli stessi».

Sulla stessa linea di pensiero anche il procuratore dei Minori Emma Avezzù. «Calano le coppie disponibili, ma aumentano i problemi di gestione dei figli adottati». Spesso il momento più difficile è quando il figlio adottato si mette sulle tracce dei genitori biologici. «Ormai - sostiene Emma Avezzù - non si può più pensare all’adozione come una seconda nascita come accadeva negli anni ’60».

Il tema della ricerca delle proprie origini è più che mai attuale dopo che nel dicembre scorso una sentenza della Cassazione ha stabilito che anche il figlio non riconosciuto può avere la possibilità di individuare la madre biologica. Una sentenza che replica alla presa di posizione di diversi tribunali per i Minorenni, tra i quali anche Brescia, che si erano espressi negativamente sostenendo che sarebbe stato compito del legislatore «introdurre la disciplina attuativa». 

Si tratta di una novità assoluta visto che ad oggi solo un figlio riconosciuto e successivamente adottato da una coppia diversa aveva la possibilità, al compimento del 25esimo anno di vita, di scoprire le generalità dei genitori naturali. 

È invece boom di figli non riconosciuti a Brescia: dall’inizio dell’anno ad oggi sono già sei i casi di bambini nati negli ospedali di città e provincia e non riconosciuti dalla madre. Poco meno della metà rispetto al dato complessivo del 2015 quando i neonati «figli di nessuno» erano stati 14. Nel 2016 il dato si è fermato a 21 con la piccola Lucia Maria, abbandonata in strada a dicembre che ha trovato da poco una nuova famiglia. 

 

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