Ferrovie, Brescia-Parma maglia nera: è la peggiore in Lombardia
Brescia-Parma, come te nessuna mai. Anche a settembre infatti la linea, spesso additata come esempio di inefficienza nei report di Legambiente e non solo, è stata di gran lunga la peggiore tra quelle regionali: più di un treno su quattro è stato soppresso o ha accumulato un ritardo dal quarto d’ora in su.
Un primato di cui certamente non si può andare fieri, tanto più che è stato ottenuto con un distacco di ben otto punti percentuali sulla seconda, la Bergamo-Milano, dove i treni inaffidabili sono «solo», si fa per dire, il 20%.
In attesa del tavolo
Le cose vanno un po’ meglio, come si evince dalla tabella allegata all’articolo, sulle altre direttrici bresciane, anche se, rimarca Giancarlo Bontacchio del comitato di pendolari Sbiancalafreccia, «sulla Verona-Brescia-Milano sono stati oltre duecento i treni che in un mese hanno subìto soppressioni o ritardi consistenti».
Bontacchio non nasconde che «la qualità del materiale rotabile negli ultimi temi è migliorata», tuttavia chiede che «siano raggiunti standard sufficienti anche sulla puntualità». Una richiesta che vorrebbe fare direttamente all’assessore regionale Franco Lucente, «se solo venissero convocati i tavoli di quadrante e i pendolari, dopo quattro anni, potessero tornare a far sentire la propria voce». Senonché «è ormai una settimana che gli abbiamo inviato una lettera e non è giunta alcuna risposta».
Senza gara
Nel frattempo infiamma anche la polemica sull’affidamento diretto, ossia senza gara, del servizio ferroviario regionale a Trenord per i prossimi dieci anni. Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni e trasporti, rende noto che «è arrivata dall’Autorità dei trasporti la lettera di risposta all’Onlit che aveva chiesto di non autorizzare il rinnovo del contratto tra la Regione e Trenord.
In pratica l’Art prende per buoni i propositi inviati dalla Regione, lasciando la dimostrazione dell’efficienza ferroviaria all’affidante (la Regione stessa) e all’affidato (Trenord)». Una efficienza che tuttavia, osserva Balotta, «negli ultimi dieci anni non è mai stata raggiunta, come dimostranogli innumerevoli ritardi, le soppressioni e le pessime condizioni di viaggio fornite ai pendolari».
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