Felice Maniero trasferito e ricorre al Riesame
Felice Maniero è uscito dal carcere di Bergamo. Ed è entrato in quello di Voghera. Il boss del Brenta è stato trasferito dopo l’arresto di due settimane fa avvenuto a Brescia, dove abitava da anni nella zona nord della città, con l’accusa di maltrattamenti sulla compagna con la quale ha condiviso gli ultimi 26 anni di vita.
All’uomo che negli anni ’80 ha seminato morte e terrore in Veneto non è stato spiegato il motivo del trasferimento. La posizione del 65enne è sempre ritenuta delicata alla luce della collaborazione con gli inquirenti fornita da Maniero dal 1995 quando fece arrestare 300 di quelli che erano stati i suoi uomini nella Mala. La decisione di cambiare carcere potrebbe essere legata alla volontà di non farlo entrare in contatto a lungo con altri detenuti dello stesso penitenziario. Nel frattempo il boss (pentito) del Brenta ha deciso con l’avvocato Luca Broli che lo difende, di chiedere al Riesame l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare che lo ha fatto finire dietro le sbarre lo scorso 18 ottobre.
Lunedì il legale depositerà il ricorso, nell’ultimo giorno utile dopo che il gip aveva già dato parere negativo alla scarcerazione. Pur riconoscendo l’ammissione fornita da Maniero in sede di interrogatorio il giudice per le indagini preliminari Luca Tringali lo ha ritenuto ancora pericoloso e per questo ha deciso di mantenerlo in carcere. Nonostante la compagna dell’uomo, che lo ha denunciato per violenze fisiche e psicologiche, sia lontano da casa e dal compagno di una vita, dal 30 maggio scorso quando ha ottenuto il trasferimento in una comunità protetta.
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