Felice Maniero resta in carcere: a gennaio in aula
E quattro. Felice Maniero incassa un nuovo «no» alla scarcerazione. Il Riesame. Dopo le due volte del gip, ora si registra anche il bis del Tribunale del Riesame che ha rigettato la richiesta di libertà dell’ex boss della Mala del Brenta, in cella dallo scorso 18 ottobre con l’accusa di maltrattamenti fisici e psicologici sulla compagna che ha condiviso con Faccia d’Angelo gli ultimi 26 anni di vita.
L’arresto di Maniero, oggi in carcere a Voghera, scattò a Brescia, nell’appartamento nel quartiere di Mompiano, a nord della città, dove abitava da tempo con una nuova identità e con la figlia, la quale si è trasferita altrove dopo il nuovo tsumani che ha travolto la sua famiglia. Ancora mancano le motivazioni della decisione del Riesame davanti al quale l’avvocato Luca Broli, difensore di Faccia d’Angelo, aveva discusso il ricorso il 10 dicembre scorso.
L’avvocato, chiedendo i domiciliari e per dimostrare l’affidabilità dell’indagato, aveva fatto valere la collaborazione che il suo assistito sta portando avanti da tempo con la Procura di Venezia per fatti relativi non solo al periodo della Mala, ma anche per vicende di stretta attualità. Nulla da fare però, nonostante l’ordinanza di rigetto dei giudici, che ancora non è stata notificato al legale, si è fatta attendere oltre due settimane. In aula a gennaio. Difficilmente però Maniero potrà tentare la carta della Cassazione perché i tempi sono molto stretti. Ad inizio anno infatti il leader della Mala veneta sarà in aula a Brescia. Appuntamento per il 10 gennaio, data in cui è stata fissata l’udienza preliminare per i maltrattamenti.
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