Federico Serana, medico tanguero malato di calcio

L’ultima «fatica» del 44enne in Russia, dove ha visto le due semifinali mondiali
Il medico in trasferta (a sinistra) con un amico - © www.giornaledibrescia.it
Il medico in trasferta (a sinistra) con un amico - © www.giornaledibrescia.it
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Una passione infinita per il calcio internazionale quella di Federico Serana, romantico tifoso sanzenese che ricerca emozioni negli stadi del mondo. Recentemente le ha trovate in Russia, dove ha assistito alle due semifinali dei Mondiali Francia-Belgio e Croazia-Inghilterra, andando oltre il «dolore» per l’assenza della nazionale italiana.

Federico, quarantaquattrenne sanzenese, lavora come medico al Civile di Brescia ma riesce a ritagliarsi del tempo anche per seguire le sue passioni. Il suo amore per il calcio risale all’età di 8 anni: «Ero in vacanza con i nonni sulla riviera romagnola e l’Italia si apprestava a vincere il Mondiale - racconta-. Già mi entusiasmavo per un giovanissimo Maradona e ricordo perfettamente la finale: mentre giocavo con i bambini tedeschi stavamo battendo la Germania».

Descrive la sua generazione come «romantica, fatta da persone che davano tutto in ogni partita dell’oratorio, che sentivano il torneo di calcio del Palio delle Contrade come fosse il Mondiale, che è cresciuta con Holly e Benji e ha poi vissuto la delusione di Italia ’90». Molte le partite seguite dal medico negli ultimi anni: «Il mio "debutto" allo stadio per sostenere gli Azzurri in un grande torneo internazionale è stato con Italia-Ghana ai Mondiali del 2006 - spiega -, dove vincemmo la partita 2-0 e alla fine conquistammo il titolo. Ricordo anche la sfida con l’Irlanda agli Europei del 2012, con un’allegra marea verde di tifosi che inondava quasi completamente lo stadio».

Molti i ricordi che affollano la mente del tifoso sanzenese ripensando alle diverse partite a cui ha assistito «Il peggiore è stata la sconfitta ai rigori nei quarti di finale contro la Spagna all’Europeo nel 2008 - afferma -. Il più bello è invece la semifinale della stessa competizione quando sconfiggemmo la Germania». Il calcio però non è tutto; Federico ha, infatti, molti altri hobby, tra cui il tango argentino.

«La maggior parte del tempo libero lo dedico a questa passione a cui mi sono avvicinato più di 10 anni fa. Grazie al tango ho conosciuto mia moglie Rita, con la quale ho partecipato ai campionati italiani ed europei; quest’anno abbiamo vinto una gara regionale ma l’emozione più grande è stata qualificarsi per la finale del campionato italiano».

 

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