Fatture false, scoperto un altro milione a casa del figlio

I soldi erano nella casa dove vive il figlio della coppia ai vertici del malaffare. Al momento il bottino supera 10 milioni
Ruspe al lavoro nei terreni dove erano sepolti 8 milioni di euro - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ruspe al lavoro nei terreni dove erano sepolti 8 milioni di euro - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Sembra impossibile, ma è tutto vero. E i primi ad essere stupiti sono gli inquirenti che a questo punto non sanno più cosa aspettarsi. Ogni giorno aumenta il bottino in nero riconducibile alla coppia ai vertici del gruppo, capace secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero Claudia Passalacqua, di emettere fatture false per oltre mezzo miliardo di euro ed evadere 93 milioni di imposte.

Dopo gli otto milioni trovati nei terreni nel fine settimana, il milione e 600mila euro recuperati nel sotto tetto dell’abitazione dei coniugi mercoledì, ieri è stata la volta di un nuovo blitz. Questa volta nell’abitazione di Gussago dove abita il figlio di Giuliano Rossini e Silvia Fornari, il 22enne Emanuele ai domiciliari da una settimana. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno recuperato oltre un milione di euro in contanti.

Come sempre, in questa vicenda da film a puntate, avvolti dal nastro isolante in panetti riempiti con banconote da 20,50 e 100 euro. I soldi erano in una soffitta della casa dove il ragazzo vive, mentre i genitori risultano domiciliati altrove. Il lavoro di Guardia di Finanza e Vigili del fuoco ieri mattina è iniziato presto. Prima tappa, i terreni della Franciacorta diventati la cassaforte dei fondi neri della famiglia Rossini e dove le ruspe continuano a smuovere la terra.

Poi trasferimento a Gussago e blitz nell’abitazione, in una zona di campagna, dove vive il figlio della coppia che nell’interrogatorio davanti al gip di mercoledì si era avvalso della facoltà di non rispondere. I genitori del giovane hanno iniziato ad ammettere le accuse mosse dalla Procura, ma ora la Finanza vuole la mappa dell’intero tesoro.

Emanuele Rossini è un ragazzo di 22 anni che ha frequentato le scuole superiori, private, in città. Si è sempre spostato in bicicletta e in tribunale per l’interrogatorio è arrivato in jeans corti tagliati e t-shirt. Un ragazzo semplice per chi lo conosce. Per chi indaga: «Si è occupato principalmente della creazione delle fatture false per operazioni inesistenti e di falsi documenti di trasporto delle società cartiere e di consegnare il denaro ai clienti a restituzione dei pagamenti delle false fatture».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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