Fanni dà l'addio all'Arena di Verona

Dopo un autunno ad alta tensione il bresciano lascia Verona. Resterà direttore artistico della Fondazione sino al 29 febbraio.
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Addio a Giulietta. Con tanto di dimissioni. Ma Shakespeare qui non c'entra. C'entra semmai una vicenda che sotto più di un aspetto pare degna del teatro dell'assurdo. È quella che negli ambienti artistici di Brescia e Verona ha tenuto banco per l'ultimo scorcio d'estate e per l'intero autunno: involontario protagonista il musicista bresciano Umberto Fanni, direttore artistico sin dal 2006 della stagione lirica del Teatro Grande e quindi della Fondazione omonima costituita nel 2009, così come dal gennaio dell'anno seguente della Fondazione Arena di Verona.
Proprio quella dalla quale, mesi fa, si sono levate le inattese contestazioni per la presunta violazione del contratto di esclusiva che vincolava Fanni all'ente scaligero. Un paradosso, dal momento che all'atto dell'affidamento dell'incarico a Verona, il ruolo che il maestro - sino al 2010 peraltro responsabile artistico anche del Teatro Verdi di Trieste - rivestiva a Brescia era cosa ben nota. Eppure la contestazione del doppio incarico - cui si sono aggiunte insinuazioni su presunte similitudini nei cartelloni delle due stagioni liriche, ravvedibili semmai nel solo Rigoletto col baritono bresciano Ivan Inverardi - ha preso forma quando l'ex vice sindaco leghista di Verona, Francesco Girondini, soprintendente della Fondazione Arena, ha avviato formale procedura di contestazione verso Fanni. Il quale, dopo mesi nella bufera, ha deciso di ressegnare le sue dimissioni, non prima di aver espletato quanto il rapporto con l'ente scaligero prevedeva.

La sua scelta, comunicata al consiglio di amministrazione della Fondazione Arena di Verona che dovrà prenderne atto nella prossima seduta, avrà effetto dal 29 febbraio, quando si chiuderà una collaborazione che Fanni sottolinea «condotta con incontestabile esatto adempimento di mansioni e di deontologia professionale». A ribadire l'infondatezza delle insinuazioni mossegli a Verona. A sigillo il musicista bresciano ricorda di aver assolto anche alle incombenze che vanno oltre alla stagione da poco inaugurata, confermando «di aver predisposto il programma artistico per il 2012 nei minimi dettagli, sia per il Teatro Filarmonico che per il Festival Areniano», come pure di aver «da tempo elaborato anche le indicazioni artistiche di programmazione fino al 2014 compreso».
Resta ora da capire come le dimissioni saranno accolte dalla Fondazione Arena, nella speranza che questa sia l'ultima tappa di una querelle per molti aspetti inverosimile. Con buona pace di Giulietta.
Gianluca Gallinari

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