Famiglie ucraine tra le meraviglie del museo Santa Giulia
Per accogliere a dovere le famiglie ucraine ospitate a Brescia e provincia, Fondazione Brescia Musei, Caritas diocesana e Cooperativa Kemay hanno deciso di offrire ai profughi un’occasione per conoscere meglio la città che li ospita, mostrando loro come prima cosa il patrimonio archeologico, museale e artistico della zona attraverso visite guidate al Museo di Santa Giulia.
I luoghi e gli oggetti scelti per la prima visita? I più emotivamente coinvolgenti: la Basilica di San Salvatore, la cripta, il Coro delle Monache, Santa Maria in Solario, la croce di Desiderio. Ieri, dunque, le porte del Museo cittadino si sono aperte per un primo gruppo selezionato, quello delle famiglie sorde ospitate al Centro Saveriano di Animazione Missionaria, con l’aiuto di Caritas e Kemay.
La visita
Una ventina di persone ha dunque potuto conoscere a fondo gli spazi del museo e ciò che contiene, accompagnate da una guida museale, da una informatrice Lis (Lingua italiana dei segni) e da una traduttrice che ha trasposto la spiegazione nella lingua internazionale dei segni in modo che tutti potessero comprendere la narrazione. Molte le domande, per esempio perché gli affreschi in San Salvatore presentino tutti quei buchi - che indicano gli stacchi passati delle opere - o se sulla croce di re Desiderio ci siano diamanti («no, ma tanti topazi»). Tanti gli occhi incuriositi dalle ricchezze del museo.
E, sul finire della visita, un’attività per le famiglie, «L’albero dei desideri»: nella zona dei laboratori, i profughi hanno potuto dipingere il proprio ramoscello e scrivere il proprio messaggio, collegandolo poi ai due alberi di kako e aogiri provenienti da Hiroshima, da molti anni ospitati nel chiostro del Santa Giulia come simbolo di pace. I colori scelti? Non a caso, giallo e blu.
L'evento del 29 maggio
Federica Novali, coordinatrice dei servizi educativi di Brescia Musei, ha spiegato come la Fondazione abbia preso contatto con Caritas e Kemay per offrire quest’opportunità culturale ai profughi. E ha lanciato anche un appello: «Stiamo organizzando un evento per coinvolgere tutte le persone ucraine che oggi si trovano a Brescia e in provincia. Si terrà il 29 maggio, sempre al Museo di Santa Giulia». Per informazioni, inviare una mail a servizieducativi@bresciamusei.com. Un’esperienza sociale e culturale, quella di ieri, speciale ed emozionante, che mostra come cultura e bellezza siano mezzi essenziali per il dialogo tra i popoli.
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