Ex miss Padania, l’appello del padre: «Curate mia figlia»

Per i genitori il ricovero nell'ospedale psichiatrico può essere eccessivo, «ma le serve un percorso di riabilitazione»
AA

«Forse è troppo pesante l'ospedale psichiatrico, ma mia figlia deve essere curata. Lasciarla libera vuol dire farle del male perché ricomincerebbe a bere».

Questo il commento di Pierpaolo Grassi, padre di Alice Grassi, l’ex miss Padania condannata per stalking e accusata di aggressione e lesioni, per la quale il giudice ha disposto il ricovero nel Rems di Castiglione delle Stiviere

«Una comunità sarebbe meglio, ma l'importante è che lei sia obbligata a rimanersi. Da cinque mesi non la vediamo e lo facciamo per il suo bene. Per ripartire, dopo dieci anni di inferno, doveva toccare il fondo ma noi rimaniamo i suoi primi tifosi se decide di affrontare un percorso di riabilitazione». 

Per Alice Grassi il gip ha deciso la collocazione nell’ex ospedale psichiatrico sulla scorta della relazione del consulente medico che ha riconosciuto «un disturbo di personalità con dipendenza da alcol e cocaina (...) con tendenza a gravi scompensi in occasione di poliabusi». 

Per il consulente della Procura, lo psichiatra Giacomo Filippini, «la misura più idonea è il collocamento in Rems in considerazione dei ripetuti episodi antisociali».

Contrasta il quadro tracciato lo psichiatra Mario Franzini, perito della difesa sostenendo che i problemi di Alice Grassi sono indotti da alcol e droga. Da quando è in carcere, dove non segue alcuna terapia e dove non ha fatto uso di sostanze, «la paziente è apparsa lucida, orientata nel tempo e nello spazio e collaborante». 

Per questo, aggiunge il perito della difesa, «l'inserimento in una Rems, struttura nata per persone affette da gravi patologie psichiatriche non appare adeguata allo svolgimento di un valido programma riabilitativo per un soggetto con disturbo da uso di alcolici e cocaina». 

L'ex miss Padania si è detta «pronta a tutto per evitare il ricovero in ospedale psichiatrico». «Mi sottopongo a qualsiasi tipo di percorso di disintossicazione - ha dichiarato -, ma non sono pazza e rischio di diventare matta solo se entro in quella struttura». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato