Ex Magazzini, a maggio riapriranno le Casére
Per decenni l’area degli ex Magazzini generali è stata un’enorme fetta di città preclusa allo sguardo dei bresciani, nascosta dietro mura alte e anonime. Pezzo dopo pezzo quel comparto tra via Salgari e via Dalmazia sta provando a rinascere.
Lo scorso autunno è toccato al Nuovo Flaminia, il «centro commerciale di quartiere», come lo chiama il presidente di Coop Lombardia Daniele Ferrè. L'altro giorno è stato inaugurato il parco pubblico. A settembre toccherà al resto dell’area verde, ancora da completare.
Il prossimo maggio saranno invece «riaperte» le Casére, l’ex deposito del formaggio destinato a diventare il deposito delle opere di Brescia Musei e delle scenografie del Ctb. Nel frattempo, entro fine mese, la giunta comunale adotterà il nuovo progetto che ridisegna il resto dell’area, lotti dove sono ipotizzate piccole corti residenziali (a est) e uffici e servizi (a nord).
«Un percorso iniziato sei anni fa», ricorda l’assessore all’urbanistica Michela Tiboni. Al tempo in quest’area c’era ancora in programma la realizzazione della sede unica del Comune. Ma la cosa, secondo l’Amministrazione Del Bono, non stava in piedi. Si è così dato vita a un «progetto di rigenerazione urbana» grazie alla proficua «collaborazione tra pubblico e privato». L’operazione urbanistica è servita per riqualificare il quartiere.
«È la nostra filosofia - dice il sindaco Emilio Del Bono -: reinvestire gli oneri per migliorare il contesto dentro il quale si inserisce l’operazione edilizia». In questo caso «abbiamo riqualificato via Corsica, sono state realizzate nuove rotonde e tratti di ciclabile. Ora inauguriamo un parco da 17mila mq».
L’area verde, progettata dall’ingegner Carlo Gorio dello studio Ingegneria e Ambiente di Brescia, si inserisce tra il Nuovo Flaminia e il quartiere: percorsi ciclopedonali per garantire la permeabilità, area giochi per i bambini, alberi, panchine, «piazza» all’uscita del centro commerciale. Valore: 1,2 milioni. Niente piastra sportiva, per ora. Tutta l’area è recintata e di notte sarà chiusa. Il parco non è finito. Manca la porzione nord (con ingresso da via don Bosco) e il collegamento pedonale con via Ischia.
Operazioni che si sbloccheranno non appena la giunta comunale adotterà il planivolumetrico che Nau (la società proprietaria dell’area) ha consegnato in Loggia nei mesi scorsi.
Il nuovo progetto prevede residenze meglio definite, piccoli condomini a corte, di tre-quattro piani. «Il mercato immobiliare ha attraversato momenti difficili - ammette Battista Albertani, presidente di Nau - ma confidiamo che un progetto per residenze di alto livello possa destare l’interesse degli operatori».
La rinascita dell’area potrà certo giovare all’appeal dei lotti privati. Qualcosa si è già mosso sulle Casére, dal 2016 vincolate dalla Sovrintendenza. Dopo tre anni di attesa, a fine giugno è stato siglato il contratto tra InBre (Nau) e Loggia. Il Comune pagherà 2,97 milioni di euro per i prossimi 30 anni (99mila euro l’anno) per l’affitto del seminterrato dell’edificio: 2mila mq destinati al deposito delle opere di Brescia Musei, con tanto di laboratorio e sala di posa (la Fondazione girerà alla Loggia 79.200 euro l’anno); 500 mq per le scenografie del Ctb (che pagherà al comune 19.800 euro l’anno).
Prima però la proprietà dovrà sistemare quegli spazi. Il progetto sarà pronto a settembre, i lavori potrebbero iniziare a fine anno e l’obiettivo è «riaprire» le Casére ad aprile-maggio 2020. Resta il rebus sulla porzione restante dell’edificio. L’immobile è in vendita a 3 milioni di euro. E una trattativa è già in corso.
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