Ex Arici Sega, lunedì parte la demolizione: dieci giorni di lavori
Saranno i Vigili del fuoco a demolire parti dell’edificio che fino al 1997 ospitava la Rsa Arici Sega, a San Polo Case, nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana di quell’angolo di quartiere che porterà alla creazione di 25 nuovi alloggi e spazi per ospitare associazioni e ambulatori.
Per gli uomini e le donne coordinati dal comandante provinciale Enrico Porrovecchio si tratterà di una esercitazione volta «a migliorare l’abilità professionale dei team che operano nel settore della ricerca e del soccorso in ambiente urbano, per allenarsi a fare squadra e avere al tempo stesso più confidenza con i mezzi e le macchine operatrici» che solitamente vengono utilizzati in casi di emergenze e calamità, come terremoti o alluvioni.
L’intesa
L’intervento è frutto di un accordo tra il Comando di via Scuole e l’Amministrazione comunale di Brescia e rappresenta «un unicum a livello regionale se non addirittura nazionale», come ha tenuto ad evidenziare l’assessore alla Rigenerazione urbana Valter Muchetti. Le operazioni scatteranno il 20 febbraio e dureranno otto giorni, fino al 5 marzo. A San Polo arriveranno sessanta Vigili del fuoco da tutta la Lombardia e soprattutto saranno presenti otto istruttori da Milano e da Brescia che potranno fare formazione lavorando direttamente sul campo. Stretta sarà poi la collaborazione con la Protezione civile cittadina che metterà a disposizione i suoi volontari, perché «da quando è arrivato, il comandante Porrovecchio - ha dichiarato la responsabile del settore, Elsa Boemi - è riuscito a trasformare la parola coordinamento in realtà». Ai Vigili del fuoco resta - per legge - il compito di coordinare le squadre - anche di Protezione civile - che interverranno.
Il piano
L’intera area sarà posta in sicurezza, ma non sarà necessario chiudere le strade, saranno adottati sistemi di abbattimento delle polveri, «anche se - precisa il funzionario dei Vvf Andrea Denti - un cantiere a polvere zero non esiste». Saranno utilizzati piccoli scavatori con pinze che taglieranno quel che servirà e poi escavatori per rimuovere le macerie. Esattamente come si farebbe in caso di terremoto, «per cercare di soccorrere il maggior numero di persone nel minor tempo possibile». Tutto il materiale prodotto dalla demolizione sarà poi preso in carico dal Comune.
Per poter intervenire sugli edifici costruiti tra gli anni Sessanta e Settanta (tra i quali la torre a «T»), lasciando intatta la parte ottocentesca del palazzo, si è trovato l’accordo con la Soprintendenza, che ha sottoposto a tutela la parte più antica e la cascina posta all’estremità a nord per la presenza di una colonna romana. Per operare le demolizioni è stato necessario spostare una colonia felina e si dovrà provvedere a controllare con attenzione, d’accordo con la Polizia Locale, gli ambienti dell’edificio per accertarsi che non sia presente nessuno, perché qualche senzatetto ancora trova riparo tra quelle mura. «Come Cdq provvederemo a distribuire il materiale per informare i residenti - ha concluso la presidente Silvia Chiroli -. Aspettavamo questo intervento da tempo, e sarà molto interessante vedere come lavoreranno i Vigili del fuoco».
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