Europarlamento: dodici bresciani in lizza

Undici liste per il Parlamento europeo nel Nord ovest: sbarramento al 4% e preferenze di genere. Dodici i bresciani candidati
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Sistema proporzionale con sbarramento al 4% e la novità delle preferenze di genere: se si segnano tre nomi accanto al segno sul simbolo, non potranno essere tre uomini o tre donne. Così si vota per il nuovo Parlamento europeo.
 
A livello pratico. Seggi aperti dalle 7 alle 23 di domenica 25 maggio. La scheda è di colore grigio. Il voto si esprime tracciando un segno sul simbolo del partito scelto. Si possono quindi esprimere fino a tre preferenze nominali (prima il cognome, poi il nome, o anche soltanto il cognome in assenza di casi di omonimia). Nel caso si scelgano tre candidati, non potranno essere tutti dello stesso sesso. Il voto di preferenza va accordato solo ai candidati compresi nella lista votata.
 
Il sistema è quello proporzionale (a grandi linee, l’assegnazione assicura alle liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti) con sbarramento al 4% a livello nazionale (chi ottiene meno, non ha seggi). All’Italia sono assegnati 73 seggi del Parlamento europeo. Cinque i collegi in cui lo Stivale è stato diviso. Brescia rientra nel più ampio (Nord ovest), da cui usciranno venti eletti. Nel collegio nordoccidentale sono in lizza undici liste. Dodici (li indichiamo tra parentesi) i candidati bresciani. Green Italia-Verdi Europei (Monica Frassoni, Gianemilio Ardigò, Patrizia Bertocchi), Giuseppe Ramera, Michela Volpe); Italia dei Valori (Luciano Consolati, Giuseppe Gorruso); L’Altra Europa con Tsipras; Movimento 5 Stelle; Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale; Scelta Europea; Io Cambio; Forza Italia (Emma Soncini, Mirella Zanini); Nuovo Centro Destra (Pietro Sbaraini); Partito Democratico-Partito Socialista Europeo (Luigi Morgano); Lega Nord-Basta Euro (Danilo Oscar Lancini). 
 
Lo scrutinio inizierà immediatamente dopo la chiusura dei seggi (le 23 di domenica 25). Si concluderà entro mezzogiorno di lunedì. L’istituzione - che è l’assemblea legislativa dell’Unione - ha tre funzioni principali. Discute e approva le normative europee insieme al Consiglio; controlla le altre istituzioni dell’Ue, in particolare la Commissione, per accertarsi che agiscano democraticamente; discute e adotta il bilancio dell’Unione insieme al Consiglio. Si tratta di un organo centrale nella vita dell’Unione, i cui poteri sono stati allargati dal trattato di Lisbona (13 dicembre 2007). Segnatamente è stata accresciuta la possibilità di influenzare il contenuto delle norme su agricoltura, politica energetica, immigrazione e i fondi dell’Ue. L’approvazione del Parlamento è inoltre necessaria per alcune decisioni importanti, come l’adesione di nuovi Paesi all’Ue.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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