Estorsioni e droga, tra gli arrestati anche Franco Righetti Orrù
La droga e i guai con la giustizia come tradizione di famiglia. Lo dicono le carte dell’inchiesta. Il 23enne Franco Righetti Orrù, arrestato questa mattina a Brescia con altre 14 persone nell’ambito di un’indagine della procura locale su traffico di droga ed estorsioni, è figlio di Giancarlo Orrù e Michela Righetti, già conosciuti alle forze dell’ordine. Di lui il gip scrive: «Ha eletto il crimine a vero e proprio sistema di vita».
Nel 2011 i genitori del 23enne erano stati condannati, a 18 anni Giancarlo Orrù e a 14 anni Michela Righetti, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto abusivo d'arma, ricettazione e estorsione. Erano ai vertici di un gruppo che trafficava cocaina da Brescia a Cagliari. Franco Righetti Orrù porta il nome dello zio, ucciso a 37 anni durante un assalto ad un portavalori a Paitone. Gli Orrù, undici fratelli e tutti con precedenti, sono sardi di origine ma trapiantati da tempo a Brescia. Il 23enne Franco Orrù è accusato di traffico di droga ed estorsione, oltre a lesioni danneggiamenti «al fine di riscuotere il debito nei confronti dei soggetti più restii a saldare» scrive il gip.
«Portiamolo dagli zingari di Calcinato che ti tagliamo le gambe» dice nel luglio del 2019 ad un cliente in ritardo nel pagamento della droga. In un altro caso con un complice ha sfondato la porta di casa di un cliente danneggiando il televisore e portando via il portafoglio della vittima nel frattempo chiuso in un armadio.
Gli inquirenti gli contestano, in concorso con altri due arrestati, di aver rubato computer all’interno della scuola primaria e delle medie di Bedizzole nel Bresciano.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato