Estorsione ai danni di imprenditori: 8 in manette

Estorsione, truffa e usura: chiedevano somme fino a mezzo milione di euro. I mandanti erano a loro volta imprenditori
Estorsioni tra Brescia e Bergamo: 8 arresti
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Fingendosi uomini della Guardia di Finanza o mandando buste con dentro pallottole chiedevano a imprenditori somme notevoli, pure mezzo milione di euro. Estorsione, truffa e usura: nel mirino dell’organizzazione bloccata dai Carabinieri c’erano anche imprenditori bresciani.
 
I militari del comando provinciale di Bergamo - coadiuvati dai colleghi di Brescia, Palermo, e Lucca - hanno fatto scattare l’indagine «Blackmail» (ricatto), culminata nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare con sette persone in carcere, una agli arresti domiciliari e due per cui è stato disposto il divieto di dimora nelle province di Brescia e Bergamo.
 
Ad essere raggiunti da queste misure sono dieci cittadini italiani, a vario titolo ed in concorso tra loro responsabili di estorsione, truffa e usura nei confronti di imprenditori bresciani e bergamaschi.
 
L’indagine è iniziata nell’ottobre del 2013 in seguito alla denuncia presentata da una delle vittime riguardante un tentativo d’estorsione. I militari hanno individuato un primo nucleo dell’organizzazione composto da cinque soggetti dei quali due imprenditori (uno bergamasco ed uno lucchese, i mandanti) e tre persone note alle forze dell’ordine (uno calabrese e due siciliani), ossia gli esattori impegnati nel tentativo di estorcere ad un imprenditore edile bresciano mezzo milione di euro, somma scesa poi a 159mila euro.
 
Nel corso dell’attività, durata complessivamente un anno, sono quindi emerse nuove responsabilità da parte dei due imprenditori indagati per quanto concerne il reato di usura nei confronti di colleghi bresciani attivi nel settore dell’edilizia.
 
Sono emersi anche nuovi elementi su due dei tre indagati pregiudicati in ordine alla commissione, con altri due indagati siciliani, di un tentativo di truffa ai danni di un allevatore di cavalli bergamasco (si erano finti della Guardia di Finanza per portargli via 50mila euro). I sei indagati di origine siciliana  avevano invece tentato di estorcere mezzo milione ad un consulente finanziario bresciano attraverso l’invio di una lettera minatoria con dentro un proiettile calibro 7,65.
 
Un primo notevole risultato dell’attività investigativa era arrivato già il 16 aprile 2013 quando, a Grumello del Monte (in provincia di Bergamo), erano stati arrestati in flagranza di reato due degli indagati, che stavano tentando di estorcere danaro a un imprenditore edile bresciano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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