Estate, la stagione del dolce far niente
Ci si sente in vacanza quando si perde tempo senza provare sensi di colpa, quando il lunedì è uguale al sabato e le preoccupazioni che ingolfano la vita si allentano fino a diventare quasi impercettibili.
La vacanza incomincia quando si individua il bar dove preparano un cappuccino con la schiuma compatta e i croissant appena sfornati sono davvero «commoventi».
Qualcuno invece è alla ricerca dei sapori e degli odori delle erbe aromatiche e, incerto tra le pesche nettarine o le percoche da mettere nel vino, chiede al fruttivendolo il nome di un buon ristorante dove la gente del posto si gusta i piatti della tradizione.
Per chi ama il mare è tempo di vacanza quando scende in spiaggia tardi con un libro, il cappello di paglia, gli occhiali scuri e una camiciola di lino bianco. Quando si lavano i capelli tutte le sere e si riempie di crema profumata al cocco o ai fiori di zagara. Ed è proprio negli attimi in cui i pensieri diventano leggeri come la brezza del mattino che subentra la dimenticanza e ci fa sentire a posto, allineati con noi stessi, perfino più belli.
La villeggiatura si tramuta in energia quando si sta bene con le persone con le quali si gode il dolce far niente, quando gli amici sono accoglienti e ognuno segue le curve del proprio bioritmo, mangia ciò che vuole e dorme quanto gli pare. Durante le ferie si desidera il silenzio e, nella controra estiva anche le case sgarrupate con i panni stesi nei vicoli, dove i gatti rovistano nei sacchetti della spazzatura, diventano gradevole folclore.
Mentre il sole arrossa le pelli delicate e fissa nelle ossa la vitamina D, il calore sollecita i boomer a innamorarsi come ragazzi, per la l’ultima volta. L’estate è il periodo delle emozioni brevi dove è lecito credere che una monetina lanciata dentro una fontana assicuri il ritorno in un luogo che resterà per sempre magico nei ricordi.
Anche quest’anno torneremo con un braccialetto o una cavigliera di fili colorati, comperati per poco da un venditore bengalese, che toglieremo appena arrivati a casa.
Già svuotando la valigia qualcuno sospira sentendosi più affaticato del giorno in cui era partito e ricomincia a sognare una nuova vacanza nella quale «non avere niente da fare e avere tutto il giorno per farlo».
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