Esame avvocati, le reazioni: «Praticanti come carne da macello»

I social hanno fatto da cassa di risonanza, puntuali sono arrivate le prime smentite, ma chi c’era giura: «Sì, il magistrato ha detto quella frase e non era fraintendibile». La conferma arriva da un praticante avvocato sotto esame in questi giorni. La polemica riguarda quanto denunciato sul web dalla pagina Instagram ilpraticantemedioevale, che ha riportato quanto accaduto durante la sessione di venerdì della prova per l’abilitazione da avvocato, in versione online causa Covid. Uno dei tre esaminatori della sottocommissione della Corte d’Appello di Lecce, che ha il compito di valutare i praticanti di Brescia, senza accorgersi di aver lasciato acceso per sbaglio il microfono durante la camera di consiglio ha detto ai due colleghi: «Quanti ne avete promossi fino ad ora? Non possiamo promuoverli tutti, stiamo bassi».
«È uno schifo - prosegue la giovane bresciana - perché questo esame dovrebbe selezionare i meritevoli in modo obiettivo, non trattarli come numeri. Non sono l’unica ad aver sentito e anche i miei colleghi hanno inteso chiaramente quelle parole e la loro intenzione». Erano circa 40 le persone collegate in streaming sulla piattaforma Teams: tutti vogliono restare anonimi, per una questione di opportunità, ma non risparmiano dettagli e le loro versioni coincidono. «Dopo la richiesta del giudice i due ragazzi successivi sono stati bocciati, nonostante le loro esposizioni fossero state migliori delle precedenti - racconta una collega, al suo terzo tentativo di passare l’esame -. Forse è solo un caso, ma i fatti sono questi». «Non è una novità che ci destabilizza poi molto - le dà man forte una terza collega, con la prova in calendario tra pochi giorni -: tutti sappiamo che questo esame funziona così da sempre. Solo che questa volta qualcuno l’ha detto a alta voce, parlando involontariamente a un microfono e in teleconferenza».
La polemica, che ha fatto in poche ore il giro del web, ha già avuto conseguenze. Oltre ad alcuni controlli in corso da parte del Ministero della Giustizia, il deputato del Pd Carmelo Miceli, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, su Twitter annuncia un’interrogazione parlamentare urgente per verificare la regolarità dello svolgimento dell’esame. «Praticanti avvocati come carne da macello per mera statistica. E il merito? E i sacrifici di anni di studio e pratica? Bisogna fare luce su questa disonorevole vicenda».
Di certo, è innegabile che il clima che ora serpeggia tra chi deve sostenere l’orale non è dei più sereni. «Negli ultimi giorni tantissimi ci chiedono informazioni sull’andamento degli esami e tutta la community prova a capire qualcosa in più - spiega l’amministratore della pagina social da cui tutto è partito -. Lungi da me lanciare accuse o altro, ho ricondiviso quanto mi è stato inviato». È invece convinta che l’episodio non sia andato come raccontato Claudia Majolo dell’Unione Praticanti Avvocati, che in un comunicato fa sapere: «Quanto asserito è totalmente infondato. Invitiamo tutti i candidati a mantenere la calma e a non divulgare notizie false. Pensate a studiare».
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