«Era morto»: il runner salvato dai medici podisti
«Era morto, non c’era più battito e non respirava».
Paolo Maggi aveva percorso i primi metri della Brescia Art Marathon quando ha visto quell’uomo accasciarsi a terra, in via Schivardi. Di mestiere fa il cardiologo, ieri mattina era in compagnia di amici per passare una giornata di festa e stava accompagnando un disabile lungo il tragitto della maratona.
Assieme al collega Marzio Poli è intervenuto sull’uomo che si era sentito male, le sue condizioni erano disperate.
I due medici hanno iniziato le manovre per la rianimazione, continuando con il massaggio cardiaco e con la respirazione bocca a bocca fino all’arrivo dell’ambulanza.
L’uomo, un runner quarantenne, è stato ricoverato al Civile e nel tardo pomeriggio Maggi ha potuto rivederlo. «Era sveglio, ci siamo stretti la mano».
C’è anche questo nella Brescia Art Marathon, un piccolo miracolo dopo una grande paura.
«Devo dire grazie a tutte le persone che c’erano attorno e che ci hanno aiutato - aggiunge Maggi -. L’intervento dell’uomo è fondamentale in casi come questo, ma credo che qualcuno più in alto di noi abbia decretato che le cose dovessero andare in quel modo».
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