Entra con il coltello, cacciato con la spranga

Alla farmacia Don Bosco, terza rapina sventata dall’agguerrito titolare
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Non c’è due senza il tre, recita un trito adagio. La cui conferma avrebbe volentieri evitato giovedì il dottor Danilo Vincini, titolare della Farmacia Don Bosco, in via Zara.

Se già due volte in sei anni, infatti, i rapinatori avevano tentato di mettere a segno altrettanti colpi nel suo esercizio, sempre respinti dallo stesso Vincini - «una volta con uno sgabello, l’altra con le nude mani» precisa lui -, giovedì al farmacista è toccato fare gli straordinari. E cacciare a bocca asciutta il malvivente di turno, stavolta con spranga.

Non si è fatto intimorire neppure alla vista del coltello «piuttosto lungo» che brandiva il rapinatore, entrato verso le 11, di certo «un italiano, con giubbotto e berretta, occhiali scuri e non enorme di stazza, per fortuna» racconta il dott. Vincini. «Ha subito afferrato la mia collega che in quel momento dava le spalle all’ingresso» per poi puntare alla cassa. Così, mentre la donna, divincolatasi, si riparava sdraiandosi a terra, e un terzo collega, in magazzino, dava l’allarme al 113, il farmacista-rambo ha estratto la spranga che teneva da parte per simili occasioni e ha affrontato il bandito.

Il quale ha lo stesso tentato di raggiungere la cassa, minacciando il dottor Vincini.

Respinto, è uscito dal negozio, salvo poi cercare di rientrare: «Lì ci siamo affrontati una seconda volta». Quindi la fuga del malvivente. E l’arrivo della Polizia, che sarebbe già sulle tracce del rapinatore. Per lui e colleghi, in ogni caso, meglio lasciar perdere la Farmacia Don Bosco: il rischio di buscarle a mani vuote è elevato. 

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