Energie rinnovabili e smart city: la ricetta di A2A
La seconda vita di A2A passa per energie rinnovabili e smart city. Dopo aver recuperato una vocazione industriale un po’ smarrita negli anni, ora l’azienda alza l’asticella, sollecitata dal suo grande azionista Emilio Del Bono: «Bisogna fare di Brescia un laboratorio tecnologico e un esempio di pratiche ambientali».
L'obettivo è quindi quello di sviluppare in città il solare termico, convogliando nella rete del teleriscaldamento il calore delle acciaierie della Leonessa e dell’hinterland, in modo da superare la centralità del Termoutilizzatore.
E’ questo lo scenario emerso durante la presentazione del terzo bilancio sociale territoriale di A2A che contiene quanto fatto dalla multiutility controllata dai Comuni di Milano e Brescia sul territorio provinciale.
«La sostenibilità - spiega il presidente del gruppo Giovanni Valotti - è la nostra stella polare». Non un semplice slogan, «ma azioni concrete, rendicontate e messe a disposizione in questo bilancio. Per noi è importante tanto quanto il conto economico».
Lo scorso anno A2A ha pagato forniture per 121 milioni a 371 aziende locali e fatto investimenti per 83 milioni. Si è investito anche nel personale, con 1.739 dipendenti e 107 nuove assunzioni.
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