Energia, A2A: «Acquisiti 300mila clienti», ma per Rolfi è stato «un flop»

Nei giorni scorsi si sono svolte le aste post mercato tutelato per l’elettricità: il passaggio definitivo sarà a luglio
Contatori dell'energia elettrica - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Contatori dell'energia elettrica - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Il 2024 ha portato la liberalizzazione del mercato del gas, a inizio luglio toccherà all’energia elettrica. In provincia di Brescia sono attive 495mila utenze domestiche del gas e 635mila sul fronte energia elettrica.

Il 70% di tutti questi è già passato al mercato libero durante gli scorsi anni o mesi, circa uno su tre deve ancora decidere. A chi non sceglie, sul fronte gas, verrà automaticamente applicata l’offerta Placet dedicata («Prezzo libero a condizioni equiparate di tutela») che obbliga tutti i venditori ad avere proposte a prezzo indicizzato con condizioni contrattuali decise dall’Arera e la componente fissa stabilita liberamente dal venditore.

Diverso lo scenario per la nuova fase della fornitura di energia elettrica. In questo caso c’è quindi tempo qualche mese per prendere una decisione: a chi non sceglie di stipulare un nuovo contratto a mercato libero verrà applicata l’offerta prevista per il nuovo Servizio tutele graduali (Stg) dall’operatore selezionato tramite aste dall’Arera. Aste che si sono svolte nei giorni scorsi, ha ovviamente partecipato anche A2A, l’esito ha però offerto il fianco a due letture differenti: soddisfazione viene espressa da Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A; un «vero flop» per Fabio Rolfi, presidente della commissione Bilancio del Comune di Brescia.

Le due letture

«Siamo soddisfatti perché abbiamo acquisito dei lotti importanti, a noi interessava andare sui territori dove siamo meno presenti - sottolinea Mazzoncini -. Ci siamo aggiudicati tre capoluoghi di regione importanti: Napoli, Cagliari e Palermo», e ancora: «Diciamo che acquisire oltre 300mila clienti in aree nuove e di sviluppo, con la giusta marginalità, era quello che ci aspettavamo», aggiunge. «Abbiamo mantenuto il nostro stile facendo un’asta con valori positivi, nel senso di giusta marginalità» prosegue l’amministratore delegato della super utility di Brescia e Milano.

«Un vero flop per A2A - sottolinea appunto invece Rolfi -, doppiata da Enel e superata da numerose altre aziende per quanto riguarda le aste del mercato libero dell’elettricità, anche e soprattutto nei territori a cui storicamente A2A è legata, pensiamo alla Lombardia e quindi a Brescia». Prosegue l’esponente leghista: «Si perdono posizioni qui e se ne acquisiscono in altre zone del Paese, tipo Napoli, Palermo e Cagliari, dove la presenza di A2A è più recente. A2A non ha più attenzione al territorio anche nelle condizioni di offerte di servizi essenziali. Tra l’altro mi pare evidente la scarsa competitività di A2A in situazioni di libera concorrenza. Ciò deve preoccupare anche il Comune di Brescia: bisogna chiedere all’azienda più attenzione al nostro territorio, alle imprese e ai cittadini bresciani».

Pronta la replica di Mazzoncini: «Ci aspettiamo che una parte dei clienti che stiamo perdendo per la fine del mercato tutelato rientrino da noi. Questo non sarebbe successo a Napoli o Palermo dove non c’eravamo. I conti non si fanno adesso ma si fanno entro la fine dell’anno», e ancora: «La statistica ci dice che i clienti che passano a un altro gestore tornano al gestore storico in maniera molto rapida».

I lotti

Per evitare che alla fine della tutela i clienti passassero in blocco a un unico operatore, il governo ha deciso di dividere il territorio italiano in 26 lotti, e di assegnare ciascuno con un’asta.

Secondo Arera, sono oltre 30 milioni gli utenti elettrici in Italia. Di questi, circa 8,5 milioni sono ancora sul mercato tutelato. Fra questi ultimi, 4 milioni sono considerati «vulnerabili» (poveri, malati, disabili, in zone disagiate, oltre i 75 anni). Per loro il mercato protetto continuerà, con la tariffa stabilita dall’Arera. Gli altri 4,5 milioni degli utenti del tutelato sono considerati «non vulnerabili». Se non sceglieranno un operatore, saranno passati in automatico al vincitore dell’asta nella loro zona.

Enel ed Hera hanno fatto la parte del leone all’asta per individuare i fornitori di elettricità agli utenti che il primo luglio usciranno dal mercato tutelato. Le due società dell’energia si sono aggiudicate ciascuna il massimo che poteva andare ad un singolo operatore, 7 lotti su 26. A Edison sono andati 4 lotti, 3 a Illumia, 2 a testa ad A2A e Iren e 1 a Eon. Sono rimaste a bocca asciutta (salvi ricorsi) Acea e Plenitude. Hanno partecipato 20 società energetiche. Vinceva chi offriva la tariffa più bassa nei 26 lotti in cui è stato diviso il territorio italiano. Ogni lotto comprende da 150 a 180mila utenti. 

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