Emergenza rifiuti: Roma chiede soccorso, A2A dice no

Richiesta informale ad A2A: l’azienda si dice «non disponibile». Ma dalla Capitale salgono già 35mila tonnellate l’anno
Il termovalorizzatore brucia 725mila tonnellate l’anno - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il termovalorizzatore brucia 725mila tonnellate l’anno - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Brescia non andrà in soccorso di Roma Capitale, alle prese con l’emergenza rifiuti dopo il rogo che ha distrutto l’impianto di trattamento meccanico-biologico di via Salaria. Una richiesta ufficiale, va detto, non è mai arrivata.

Sono bastate le prime «telefonate esplorative» per capire che a Brescia non c’è margine. Per questioni tecniche ma anche per ragioni politiche. La «richiesta informale» è arrivata direttamente ad A2A. Un «sondaggio», come viene definito dall’azienda, per capire se c’erano le condizioni per imbastire una trattativa. In realtà la porta è stata chiusa subito: «Il termoutilizzatore di Brescia è saturo».

Eppure già oggi dal Lazio arrivano all’impianto di via Malta poco meno di 35mila tonnellate l’anno di rifiuti: possibile che non si possa «trattare» qualcosa in più? Tutto nasce dall'incendio che una settimana fa ha mandato in fumo l’impianto Tmb Salario che trattava circa 700 tonnellate al giorno di rifiuti romani. La trattativa con Brescia, però, non è nemmeno partita. La risposta è stata netta, riferiscono fonti interne all’azienda: il termovalorizzatore lavora già a pieno regime, non c’è margine per nuovi conferimenti. «Se prendessimo i rifiuti di Roma, dovremmo togliere un analogo quantitativo proveniente da altre città. Ma ci sono contratti in essere che non ci consentono di farlo» spiegano da A2A.

Resta che già oggi il termovalorizzatore di via Malta brucia poco meno di 160mila tonnellate l’anno di rifiuti provenienti da fuori regione. Si tratta di rifiuti «speciali», vale a dire prodotti da attività commerciali e produttive. Ma non solo. Anche la spazzatura romana arriva in città e viene bruciata in via Malta, con buona pace della mozione approvata quindici giorni fa dal consiglio regionale che chiede lo stop al trattamento di rifiuti provenienti da altre Regioni e della Proposta di legge depositata dalla Lega che impone «l’autosufficienza» di ogni regione nello smaltimento dei rifiuti. 

 

 

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