Emergenza freddo: più letti per chi non ha un tetto

In vista del calo delle temperature di questi giorni, è stata aumentata la disponibilità di posti per accogliere chi ne ha bisogno
PIU' POSTI LETTO AL CALDO
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Prevedendo che il freddo inverno nei prossimi giorni diventi ancora più freddo, addirittura con folate di vento in arrivo dalla Siberia per raggelare le nostre giornate e, soprattutto, le nostre notti, i Servizi sociali del Comune potenziano il numero di posti in cui accogliere chi non ha un tetto sotto il quale trascorrere le ore gelide.

Altri dodici letti d’emergenza per gli uomini che, da oggi, ne avranno a disposizione 81. Altri cinque per le donne, per un totale di undici.

«Grande rispetto per lo sforzo teso ad offrire più opportunità di alloggio notturno alle persone in difficoltà, consapevoli, tuttavia, che è difficile risolvere nella sua interezza il problema dei senza tetto», il commento di Beppe Milanesi, presidente dell’Associazione Dormitorio San Vincenzo De’ Paoli.

Qual è la situazione? A spiegarla, i Servizi sociali del Comune: «Abbiamo reperito altri dodici posti di accoglienza maschile attraverso un accordo con le realtà che operano a sostegno delle persone in situazione di grave marginalità. I posti di emergenza per gli uomini arrivano così a 81 unità. Grazie alla collaborazione con le Associazioni San Vincenzo e Casa Betel, è stata potenziata anche l’accoglienza per le donne con altri cinque posti, dunque undici in totale».

Ad inizio stagione, dopo il caso di una donna che aveva bussato alle porte di una struttura e che non era stata accolta per mancanza di un letto, il nostro quotidiano aveva sollevato il problema dell’esiguità dei posti per accogliere le donne, producendo alcune risposte «d’emergenza nell’emergenza».

Ora la città, complessivamente, offre accoglienza notturna a 92 persone che possono contare su un pasto caldo e sulla vicinanza solidale di circa 150 volontari attivi. Con Beppe Milanesi si torna sulla «soluzione del problema». «Aumentare i posti di accoglienza significa far sì che nessuno più sia in strada, in cerca di anfratti in cui trascorrere la notte? Non credo. Lo sforzo di fare qualcosa insieme è molto importante e l’impegno delle diverse realtà, con la regia del Comune, serve a ridurre di molto il disagio delle persone. Tuttavia, credo che, anche dopo aver aumentato le nostre risposte, l’asticella dei bisogni continui a spostarsi in avanti, proprio perché il bisogno va al di là delle nostre risposte».

Il Piano freddo triennale per il sostegno all’accoglienza di donne e uomini nel periodo invernale è stato realizzato dall’Amministrazione comunale chiamando a raccolta molti soggetti operanti sul territorio. «Lo standard - scrivono i Servizi sociali - prevede una dotazione di 45 posti messi a disposizione dal Comune: 25 in via Chizzolini e 20 in via Marchetti e altri 24 messi a disposizione da Caritasi, per un totale di 69 posti. A questa accoglienza straordinaria per il freddo, si aggiunge il prezioso lavoro del dormitorio San Vincenzo che accoglie ogni giorno e per tutto l’anno 44 uomini e 16 donne, con particolare attenzione ai senza dimora».

«Il nostro dormitorio è una realtà molto strutturata. Noi segnaliamo alle forze dell’ordine le generalità delle persone che ospitiamo e questo, spesso, è una delle ragioni per cui molti non amano venire da noi - continua Milanesi -. Poi, quella degli ospiti non è una presenza passiva, perché vengono coinvolti in alcune incombenze e in progetti finalizzati al loro reinserimento nel mondo del lavoro e nella società in generale. È un’organizzazione che non a tutti piace. Allora, che fare? Lo sforzo e l’impegno di tutte le realtà sensibili verso questo problema dovrebbe essere comunque quello di intercettare tutti, magari con servizi a bassissima soglia, che significa offrire un posto in cui consumare un pasto e trascorrere la notte al caldo. Insomma, una risposta umanitaria di base per persone che non riescono a rimanere al passo in una società troppo selettiva come la nostra in cui, se si escludono l’aria e la luce del sole, tutto ha un prezzo».

 

 

 

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