Emergenza coronavirus, così si riorganizza la sanità lombarda

Dei 150 ospedali regionali, 18 diventeranno strutture hub per per patologie ed emergenze non legate al Covid-19
Il Civile nei giorni dell'emergenza coronavirus - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Il Civile nei giorni dell'emergenza coronavirus - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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«L'emergenza incombe e le necessità crescono»: con queste parole l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera in diretta Facebook ha spiegato il ridisegno fatto della sanità regionale in modo da recuperare personale e posti letto per affrontare l'emergenza coronavirus nei 150 ospedali (di cui 108 pubblici) della Regione. L'idea di base - che sta sotto la riorganizzazione decisa nella seduta di giunta di ieri - è appunto di dedicare massimo spazio al Covid-19. Dunque 18 strutture saranno hub per le altre patologie ed emergenze.

«Questi presidi - ha aggiunto - dovranno garantire l'accettazione continua nelle 24 ore di tutti i pazienti che si presentano, potendo anche contare su più equipe disponibili di cui almeno una in guardia attiva, con un percorso separato e indipendente per pazienti affetti da Covid-19 rispetto agli altri pazienti». 

Per grandi traumi i tre hub sono Spedali Civili di Brescia, Ospedale di Varese, Niguarda di Milano e, per i bambini, il Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Per le urgenze neurochirurgiche Niguarda, Spedali Civili, Ospedale di Varese e Irccs Besta.

Per le malattie cerebrovascolari acute Spedali Civili di Brescia, IRCCS Humanitas Milano, Ospedale Sant'Anna di Como, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Ospedale Carlo Poma di Mantova (in collaborazione con equipe di Cremona), Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda e Ospedale di Lecco.

Per le urgenze cardiologiche interventistiche sono stati identificati gli Spedali Civili di Brescia, Poliambulanza di Brescia, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Ospedale di Sondrio, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Carlo Poma di Mantova, Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Monzino, Ospedale San Paolo, Ospedale San Raffaele, Ospedale di Lecco.

Per le urgenze cardiochirurgiche e di chirurgia vascolare «non procrastinabili» : IRCCS Monzino, Poliambulanza di Brescia, Ospedale di Legnano e Ospedale San Raffaele e Irccs San Donato per la chirurgia pediatrica.

Per quanto invece riguarda l'attività ambulatoriale (anche quella intramuraria) è sospesa da oggi con l'esclusione di quella che non richiede «risorse professionali - ha spiegato Gallera - per assistenza ai pazienti ricoverati sia per Covid-19 che per le altre patologie e anche con modalità alternative idonee a tutelare i pazienti più fragili. Viene comunque mantenuta l'attività per prestazioni non differibili (quali ad esempio chemioterapia, radioterapia, dialisi ecc.), prestazioni urgenti con priorità U o B, prestazioni dell'area salute mentale dell'età evolutiva e dell'età adulta e i servizi sulle dipendenze».  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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