Elezioni in Provincia, il centrodestra tenta il «ribaltone»

Lega, FI e FdI ritrovano l’unità per «strappare» la maggioranza ad Alghisi: 43 candidati per 16 posti. Come funziona il «voto ponderato»
Elezioni per il nuovo consiglio provinciale - © www.giornaledibrescia.it
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Il centrodestra bresciano si ricompatta e prova a strappare la maggioranza al presidente Samuele Alghisi, eletto lo scorso 31 ottobre. Sono tre le liste che si presenteranno alle elezioni del 17 marzo, per il rinnovo del consiglio provinciale. Uno scenario semplificato rispetto a due anni fa, quando i simboli sulla scheda furono sei e i candidati ben 78.

Oggi a contendersi i 16 posti dell’assemblea del Broletto saranno in 43. Si voterà dalle 8 alle 20, nell’unico seggio allestito all’auditorium Balestrieri, come è sempre avvenuto da quando la Provincia è stata trasformata in ente di secondo livello. Una trasformazione che ha abolito l’elezione diretta. Non votano più i cittadini, ma gli amministratori comunali, sindaci e consiglieri dei 205 municipi bresciani.

D’altro canto sono sempre loro a potersi candidare: da qui l’idea di una Provincia come «casa dei Comuni», con presidente e consiglieri (anche delegati) senza indennità o gettone di presenza. Si voterà con il meccanismo del voto ponderato, vale a dire che una preferenza espressa dall’amministratore di un piccolo comune con meno di 3mila abitanti «peserà» per 12 voti ponderati. Il voto di un consigliere di Palazzo Loggia vale invece quaranta volte tanto, 495 voti ponderati.

La sfida del 17 marzo è figlia di quanto andato in scena a ottobre, per l’elezione del nuovo presidente (tra le bizzarrie generate dalla riforma, c’è stata anche la separazione tra le due votazioni). Da un lato il centrosinistra che rilancia il progetto «Casa dei comuni», a sostegno di Alghisi. Dall’altra tutto il centrodestra, frantumato in quattro gruppi nel 2017, alle elezioni di metà mandato, e ora riunito come lo è stato a ottobre a sostegno del candidato presidente Giorgio Bontempi.

Una mossa che potrebbe far scattare l’ottavo consigliere (oggi le quattro liste ne hanno in tutto sette), strappandolo proprio alla lista di Alghisi. A quel punto, con il voto del presidente, sarebbe perfetta parità, 8 a 8, con il consigliere di Provincia Bene Comune «ago della bilancia». A ottobre la lista di sinistra (Rifondazione e Sinistra Italiana) appoggiò Alghisi ma l’idea di fondo è decidere «di volta in volta», in base ai provvedimenti presentati.

Le liste. Lunedì a mezzogiorno è scaduto il termine per la consegna delle liste. Tre i simboli depositati. «Provincia Bene Comune» punta su Marco Apostoli, consigliere uscente, ora capolista. Il consenso negli ultimi due anni pare cementato dalle battaglie su acqua pubblica e ambiente. Pd e liste civiche di sinistra ripropongono il progetto «Comunità e Territorio». Ci sono gli uscenti Antonio Bazzani, Filippo Ferrari, Andrea Ratti (nel 2017 primo per numero di voti della lista) e Diletta Scaglia. Oltre a Scaglia dal Comune di Brescia arriva anche Guido Galperti: entrambi possono contare sul peso del voto ponderato dei consiglieri di palazzo Loggia, la loro elezione è quindi quasi certa. Si ripresenta anche Giampiero Bressanelli, sostenuto dalle civiche e da Brescia per Passione. Tra i «nuovi» spiccano Giovanni Battista Sarnico, sindaco di Ospitaletto, e Gianmaria Giraudini, primo cittadino di Villa Carcina. Nel 2017 la lista ottenne 8 posti, a questo giro rischia di perderne uno. La novità è infatti l’unità del centrodestra. Due anni fa le quattro liste ottennero più voti ponderati rispetto a Comunità e Territorio (41.414 contro 40.478), ma meno consiglieri (per le divisioni). Ora il listone potrebbe cambiare gli esiti del 2017. La Lega punta sui nomi di Massimo Tacconi (forte di sette voti «pesanti» della Loggia), sull’uscente Renato Pasinetti, sindaco di Travagliato, e su Matteo Micheli, consigliere a Concesio. I nomi forti di Forza Italia sono invece quelli del vicecoordinatore provinciale Giacomo Massa, del sindaco di Pontoglio Alessandro Seghezzi e del consigliere uscente Gianluigi Raineri. Gli azzurri dovrebbero ottenere il terzo seggio se la lista arriverà a otto. Fratelli d’Italia punta su Cristina Almici, sindaco di Bagnolo Mella, l’ala peroniana su Nicoletta Benedetti, altro consigliere uscente, mentre Noi con l’Italia su Mariateresa Vivaldini, nel 2017 scelta da ben 113 amministratori, record per il centrodestra.

 

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