Elezioni 2022, chiusa la prima giornata del post-elezioni. I commenti dei politici
Le urne hanno parlato: il centrodestra ha vinto. Da questa mattina Teletutto sta seguendo i commenti dei politici bresciani sui risultati delle elezioni di domenica 25 settembre. Nella trasmissione di Teletutto dedicata alle Elezioni 2022, in diretta con tutti gli ultimi aggiornamenti dalle 17 alle 19.30 e dalle 20.30, i giornalisti Renato Andreolassi e Fabio Gafforini hanno raccolto le voci di vincitori e sconfitti.
Ore 22.20 Giampiero Maffoni, Fratelli d'Italia
« Siamo un bel gruppo al Senato. Brescia è ben rappresentata. Questo potrà portare grandi benefici al territorio. Siamo quindi molto soddisfatti. Queste elezioni hanno dato il segnale di una coalizione pronta. Siamo consapevoli delle difficoltà ma siamo pronti per assumerci questa responsabilità.
Gli equilibri di voto oggi sono molto labili. I numeri di Fratelli d'Italia lo testimoniano. Nel centrodestra gli equilibri si sono spostati e il nostro partito dovrà dare la linea di quella che sarà la coalizione. Molto c'è da fare
I cittadini si aspettano da questa coalizione stabilità di governo. Sarà tutto un po' rivisto nella coalizione ma sempre con il presupposto della responsabilità. Tutttavia non è la prima volta che il partito si affaccia a degli obblighi amministrativi e lo saprà fare con competenza.
Anche noi crediamo che Rolfi sia il candidato competente per il comune ma gli spostati equilibri faranno aprire altri ragionamenti. Nessuno però lo vuole mettere in discussione.»
Ore 21:45 - Cristina Almici, Fratelli d'Italia
« Il dato provinciale di sostegno è importante, conferisce responsabilità in merito anche alle nuove sfide europee e mondiali. L'obiettivo è quello di dimostrare che le promesse vanno mantenute e faremo azioni concrete sul territorio.
Il nostro territorio oggi è ben rappresentato e potremo incidere sulle vicende future. Bisogna aprire un dialogo sul tema dell'autonomia.»
Ore 21.33 Gian Antonio Girelli, Pd
«Bisogna capire come intepretare questa nuova stagione con meno seggi. Siamo pronti a prendere posizioni -cosa che non si è riuscito a fare in regione- per colmare i deficit infrastrutturali di Brescia. Penso alla metro e all'aereoporto.
Io non credo che ci sia un pericolo di ritorno del fascismo in Italia ma su alcune posizioni bisogna rimanere fermi. Letta è stato chiamato per guidare un partito in grande difficoltà. In tutto ciò è riuscito a tenere unito il partito. La nostra speranza era quella di costruire un fronte largo. Era l'unica maniera per far scegliere agli italiani una coalizione forte rispetto alla destra. Ma non ci siamo riusciti.
Io penso che il Pd debba ritrovare i motivi della sua nascita: parlare un linguaggio comprensibile e arrivare alle persone. Si fa fatica ad arrivare alle periferie di questo Paese.
Il Pd non si deve richiudere su logiche del passato deve avere il coraggio di imporre le proprie idee progressiste. Né tantomeno di far diventare altri partiti paladini della giustizia sociale.
Inoltre dovremo intervenire sulle infrastrutture e sui servizi delle valli bresciane. E anche andare incontro ai giovani per non farli andare via investendo sulla grande tradizione della piccola e media industria di questa area»
Ore 21.16 - Mariastella Gelmini, Azione e Italia Viva
« È un risultato che va visto in senso globale. Aver sfiorato l'8% in Italia è una buona base in un contesto così polarizzato. La missione è costruire una casa per i liberali e i riformisti.
Abbiamo pagato il fatto di aver avuto poco tempo per proporre la nostra campagna politica. Comunque in tutte le zone produttive del paese abbiamo avuto dei grandi consensi. Bisogna, però, rafforzare questa base.
Io credo che l'autonomia regionale sia una grande riforma per il paese. È piu facile realizzarla in un governo di unità nazionale ma ora il centrrodestra vuole farlo e vedremo se nel prossimo consiglio dei ministri la riforma verrà approvata. Trovo che sia molto attesa come riforma, non solo da Lombardia e Veneto.
Non ho nessun rancore nei confronti di Berlusconi e delle sue frasi dopo l'uscita da Forza Italia. Noi faremo un'opposizione repubblicana, atlantista ed europeista.
C'è bisogno di approvare la legge della montagna. Mi muoverò in futuro proprio su questo tema perchè c'è bisogno di investire in queste aree».
Ore 21.07 - Fabrizio Benzoni, Azione e Italia Viva
« Sono entusiasta delle percentuali di Azione, quasi il 14%. Abbiamo fatto un mese di campagna elettorale casa per casa e ha pagato.
Avremmo modo di ritrovare tutti i nostri militanti e ragionare in vista delle comunali, provinciali e regionali. Credo si possa far bene»
Ore 20.32 - Maurizio Casasco, Forza Italia
«Occorre lavorare per il Paese. Perché ora la situazione è seria. Forza Italia fa parte del PPE e credo che possa svolgere un ruolo importante perché anche la Metsola e la Von Der Leyen ne fanno parte.
Il centro destra ha un programma sottoscritto da tutta l'alleanza a differenza delle altre parti e questo è stato importante per la credibilità della coalizione. Abbiamo molti problemi: disoccupazione, energia e di conseguenza un problema sociale. Quindi bisogna intervenire immediatamente con la credibilità di un governo stabile.
Io mi dimetterò dalla Confapi per questione di serietà. Riguardo al toto nomi per i ministeri io non mi pronuncio perché la mia mia carriera nelle istituzioni già l'ho fatta.
Stretti tra Verona e Bergamo abbiamo bisogno di risorse perchè ci siamo fatti tutto da soli. Quindi il PNRR è fondamentale.
Do tutto il mio appoggio alla candidatura di Rolfi per il comune. Perchè è una persona preparata e competente come è nel Dna di questa città»
Le parole del pomeriggio
Ore 19.00 - Donatella Albini, Verdi- SI
«Sono molto soddisfatta, perché la politica non è il mio lavoro. La mia campagna elettorale è stata poco sui social, mi hanno dato una mano ai giovani. Stare nei consultori mi ha consentito di non allontanarmi dai temi quotidiani della gente.
La sicurezza sul lavoro è molto importante. Bisogna ancora lavorare sui temi che tutti conosciamo ma che nessuno vuole affrontare, come i temi climatici e la povertà sociale.Noi come mondo politico conosciamo davvero le esigenze e i bisogni dei nostri concittadini? In questo frangente, le persone seguono i leader e i partiti devono fare una revisione a 360 gradi. La cosa che mi spaventa è questa aggressività sul tema dei diritti, va trattato in modo più sensibile.»
Ore 18.05 - Paola Vilardi, Forza Italia e Giangiacomo Calovini, Fratelli d'Italia
CALOVINI: «Centrodestra compatto con un programma chiaro che ha vinto, ci sono i tempi per le questioni della Loggia. Si affronteranno per tempo i nodi con le varie candidature»
VILARDI: «Le segreterie discuteranno ma non possiamo arrivare all’ultimo minuto, perché potremmo vincere la città. Questo deve essere il nostro motto e dobbiamo celebrare questo momento, soprattutto perché non credevano in Forza Italia e abbiamo dimostrato di essere il partito dei moderati. Il risultato di FdI è storico, anche per la nostra città. A volte ci facciamo problemi dove i problemi non ci sono»
CALOVINI: «Quando un partito tocca percentuali così alte è attrattivo, ma fa parte delle regole della politica. La vera sfida parte oggi, nel costruire una squadra di governo che possa affrontare tematiche importanti, dobbiamo costruire una squadra per poter governare il paese»
VILARDI: «Il centrodestra ha sempre parlato della posizione femminile. Aver seguito il percorso di Meloni fa capire che Berlusconi fu uno dei primi a credere in lei e a capire che c’erano persone che andavano valorizzate»
CALOVINI: «Meloni ha chiarito la posizione europeista e atlantista. I mercati oggi hanno retto e quindi Meloni a Palazzo Chigi non è una minaccia come pensavamo. Il centrodestra ha portato un programma che parlava molto chiaro»
VILARDI: «Non possiamo più accettare lezioni dalla sinistra. Dimostriamo che governiamo bene, questi sono fatti concreti, la gente è stufa di sentire queste bacchettate. Meloni ha dimostrato coerenza anche a livello di valori; crede in quello che fa e lo trasmette, e la gente l’ha votata»
CALOVINI: «Il M5S ha una dinamica territoriale, ormai appartiene al sud»
VILARDI: «Conte ha raggiunto il suo obiettivo personale di sedersi in Parlamento. Siamo di nuovo con un’Italia divisa in due – il sud è rappresentato dal Movimento. Forza Italia ha retto bene in queste elezioni e ha retto con l’uscita di due ministri del governo Draghi. Ci sia rinnovata voglia di partecipazione – Casasco ha fatto campagna elettorale in 20 giorni, con l’energia di chi ha voglia di fare politica. C'è voglia di ritornare, dobbiamo fare in modo che le persone mantengano l’energia. Io stessa sono rimasta colpita dalla lucidità di Berlusconi»
CALOVINI: «Sicuramente la sfida è quella di riuscire a fare un governo con queste problematiche».
VALERIO CORRADI, GIORNALISTA: «Il travaso di voti dal mondo leghista a FdI è la chiave di volta?»
CALOVINI: «Credo sia stata la posizione in opposizione di Meloni che le ha permesso di fare successo. La Lega ha comunque governato bene. Il fatto che a Brescia ci sia tanto affluenza dimostra che è normale ci sia una classe politica legata al territorio, che è complesso e formato da tante realtà»
Ore 17.52 - Pier Luigi Mottinelli, Pd
«Si va al congresso, ma era già stato previsto. Letta ha accettato di entrare, non credo che sarà una resa dei conti ma è giusto che ci si assuma la responsabilità. Anche da Brescia dovremo dare il nostro contributo per ripartire. Senza le coalizioni si parte con una situazione di grande svantaggio, soprattutto in collegio uninominale.
Si cerca di far prevalere un sentimento di coalizione. Le risposte e gli esempi da seguire sono quelli dei comuni e delle regioni dove lì le coalizioni si fanno. Ci sono più cose da discutere a livello nazionale che locale. Il Pd a Brescia deve cercare di cambiare l’amministrazione della Regione Lombardia.
Troveremo una figura che possa proseguire quello fatto dal sindaco Del Bono, mentre per la regione dobbiamo partire dalle amministrazioni dove abbiamo lavorato bene»
Ore 17.40 - Laura Alghisi, sindaco Verolavecchia (Unione Popolare)
«Il risultato non ci ha soddisfatto molto, ma siamo consapevoli che il nostro progetto politico è nato il 9 di luglio. Abbiamo fatto fatica a farci conoscere, ma siamo convinti che serva un progetto di sinistra che serva e che torni ad occuparsi dei lavoratori. Ringrazio quelli che hanno sostenuto la nostra attività.
Dobbiamo fare un fare un confronto tra i vari componenti, ma cerchiamo di proseguire e fare un ragionamento anche sulla nostra presenza alle prossime amministrative e regionali. Il centrodestra ha mantenuto più o meno gli stessi voti della tornata precedente; quindi, la crisi è da parte della sinistra.
Calenda e Renzi erano già presenti in Parlamento e hanno avuto visibilità diversa rispetto alla nostra; quindi, da questo punto di vista siamo più deboli. Quello che manca è la costanza nella presenza del nostro simbolo e del nostro partito. Sono in amministrazione dal 2018, ma non è stato semplice far passare questo nuovo simbolo.
Auspichiamo che ci sia un'unione per quanto riguarda tutte le forze che facciano capo ad una sinistra più sociale, magari gli elettori ci hanno punito per questa mancanza. Noi siamo comunque aperti ad ogni discussione»
Ore 17.28 - Simona Bordonali, Lega
«Domani ci sarà il consiglio federale. Sarà un momento di riflessione e analisi del risultato. Si capirà su quello che si è sbagliato, ma saremo al governo del paese e sarà necessario procedere per dare risposte concrete.
Ci sarà da lavorare sull’autonomia: la Lega ha scelto di entrare al governo Draghi e questa scelta non è stata compresa dagli elettori che non ci hanno votato. Non abbiamo ottenuto abbastanza rispetto a quello che gli elettori si aspettavano: l’elettore ha sempre ragione.
Il risultato mi soddisfa perché è stata una campagna difficile con un territorio ampio. Oltre alle proposte, penso di essere stata premiata per il lavoro svolto, per la sostanza e la concretezza.
Il risultato legherà ancora di più il centrodestra, stiamo governando molte regioni e l’obiettivo è quello di arrivare a vincere Brescia. Fabio Rolfi è considerato il candidato migliore per la nostra città. Speriamo di lanciare al più presto il suo nome come candidato sindaco.
La candidatura di Fontana è partita benedetta, siamo tutti insieme in coalizione e lavoriamo per la Regione. Dobbiamo continuare a lavorare assieme.
Si è lavorato bene in questi anni anche a Roma, ora finalmente abbiamo un governo eletto dal popolo. Per 5 anni dobbiamo dare stabilità e risposte immediate alla crisi. Il 13 ottobre ci sarà la prima seduta del Parlamento»
Ore 17.15 - Fabrizio Benzoni, Azione e Italia Viva
«Stiamo attendendo notizie perché la legge elettorale è una legge complicata. Per quanto riguarda Rolfi è una forzatura di Salvini che cerca di trovare soluzioni per il futuro. Il Terzo polo ha avuto un risultato tutto sommato soddisfacente. In città siamo la terza lista assoluta con il 13.04%.
I partiti hanno lavorato molto bene anche a livello territoriale, spero che prospetti un futuro lungo, anche in previsione di comunali e regionali. Le amministrative ci hanno sempre insegnato però che non si possono guardare le politiche ma conta tanto il candidato e la persona».
I commenti della mattina
Ore 12.10 - Paolo Pagani, Articolo 1.
Risultato non soddisfacente, ma neanche così disastroso. La nostra lista non aveva una posizione contraria su reddito di cittadinanza, ma va riformato. È chiaro che ha vinto la destra, hanno fatto un accordo elettorale, noi eravamo divisi sul nostro campo. I due campi sono agli stessi livelli, ma il campo del centrosinistra è diviso. I M5S hanno fatto un errore madornale.
Voglio contrastare la narrazione per la quale è colpa della nostra lista se non si è fatta la coalizione. Il limite nostro è che questa narrazione è passata in campagna elettorale. I problemi ci saranno. Se si vuole modificare qualcosa si ragiona insieme in Parlamento. La legge elettorale va cambiata: è la peggiore del mondo occidentale.
Ore 12.04 - Mauro Parolini, Forza Italia
«Le nostre campagne elettorali sono molto spettacolo. Ci sono promesse che non vengono mantenute, tanti partiti fanno successo e poi declinano.
Oggi se lavori sodo non per forza gli elettori ti votano. Come fai a farti capire davanti ad una proposta efficace in un clima in cui conta di più la sceneggiata? La sfida è quella di far vedere che i voti della destra vanno trasformati in capacità di governo. Anche noi dobbiamo riflettere, abbiamo bisogno di uno strumento che sia adeguato ai tempi. C'è bisogno di gente con i piedi per terra, e la visione va prodotta in scelte quotidiane. Il consenso è decisivo.»
Ore 12.00 - Ferdinando Alberti, M5S
«Eravamo dati sotto il 9%, ma abbiamo fatto il 15%. Siamo riusciti a ribaltare i pronostici in pochissimo tempo, anche al nord. Abbiamo incontrato imprenditori, imprese, cittadini. Cercavamo di combattere contro un sistema mediatico che ci dava contro elettori.
In Lombardia, grazie alle fake news sul nostro conto, gli elettori erano più scettici e hanno votato per altri. Vedremo cosa combineranno, credo andrà male. Non prevedo nulla di buono per il paese.
Abbiamo pagato la nostra non capacità al nord sul reddito di cittadinanza. Abbiamo dimezzato i voti reali, perdendoli. Se c’è una persona in stato di povertà, il problema è di tutti noi, non solo suo: questo gli elettori al nord non l’hanno capito. Anche Letta ha fatto passare questo messaggio.
Con la crisi in atto, il reddito verrà potenziato, perché sarà l’ultimo argine per salvare il paese. Sarà anche la nostra battaglia all’opposizione, vedremo se riusciremo a ragionare su un campo largo.
Eletti: Sorial e Bonettini. Non posso sbilanciarmi, non abbiamo certezze, ma sarà difficile mettere candidati in Lombardia. Se non arrivano segnali da parte del centrosinistra – che ha fallito – e Letta non può più stare dove sta, andremo da soli alle prossime votazioni»
Ore 11.47 - Tiziana Ippolito, Forza Italia
«Noi siamo abbastanza soddisfatti, ci davano al 4%, siamo arrivati all’8%. Siamo soddisfatti anche del risultato del centrodestra, vedremo come andrà. Per adesso il leader non è in discussione: è Berlusconi.
Per quanto riguarda la città, non abbiamo nulla in contrario contro la candidatura di Fabio Rolfi: è un amico e ha dimostrato il suo valore. Per le Regionali, Moratti e Fontana sono due persone di alto profilo, due candidature di grande pregio».
Ore 11.43 - Massimo Ottelli, Azione – Italia Viva
«Non siamo riusciti a far capire del tutto la nostra proposta. Le nostre ragioni avevano bisogno di più tempo. È un risultato che è un punto di partenza per una realtà di moderati-riformisti.
Sui listini proporzionali i conteggi sono su scala nazionale e bisogna attendere su questioni che riguardano il nazionale. Occorre aspettare per esito della candidatura Gelmini. Durante la campagna le persone che si sono incontrate hanno avuto modo di condividere temi. Sarà difficile scardinare la nostra esperienza sul territorio.
Per noi è una partenza difficile, la nostra è una realtà che vive da poco più di un mese. Questo ha determinato poco tempo. È ovvio che i leader nazionali dovranno portare delle riflessioni, Fratelli d’Italia soprattutto. Non guardiamo ai due poli, vogliamo ragionare sui temi e capire le composizioni di destra e sinistra. È tempo di dare risposte sulle tematiche che affliggono il territorio. Terremo la nostra posizione e poi ci confronteremo con le altre forze.
Ore 11.34 - Michele Zanardi, segretario provinciale Pd
«Non abbiamo vinto ed è oggettivo. Ha vinto una destra radicale, ma i grandi sconfitti sono Lega e M5S. Le aspettative erano superiori, ma voglio vedere il bicchiere mezzo pieno. Ora comincerà un cammino importante di opposizione, vogliamo essere interlocutori seri anche sul territorio.
Non credo si possa misurare la nostra tenuta con una campagna elettorale di tre settimane. Il risultato è allineato con quelle che erano le proiezioni. Letta ha dimostrato che nel nostro partito ci si può confrontare anche senza litigare.
Vorrei che si provasse a leggere il risultato dei partiti che hanno gestito il paese negli ultimi anni. Il Pd ha pagato il fatto di aver lavorato assieme con loro. Spero che in questi mesi non ci si dimentichi dei bisogni degli italiani: il dato del disagio sociale non può più attendere risposte. Spero che Meloni faccia una buona legge finanziaria.
Distinguerei voto delle regionali e delle amministrative (spesso non legate a voto politico). Avremmo dovuto fare il campo largo prima e cercheremo di portarlo avanti sui temi locali. Per quanto riguarda la Lombardia, dipenderà dal dibattito e dagli equilibri presenti nel centrodestro. È una sfida che vogliamo giocare, con i temi della sanità e dei trasporti in primis. Cercheremo di dare un futuro diverso anche ai nostri concittadini lombardi.
La tornata elettorale è stata significativa e ha messo in evidenza criticità e opportunità. Riprenderemo il cammino verso una valutazione decisiva anche per Brescia e i bresciani. La partita di regione Lombardia è una partita complessa».
Ore 11.10 - Giangiacomo Calovini, Fratelli d’Italia
«Eravamo fiduciosi e speravamo in un risultato così. Ci rende orgogliosi e sappiamo che le sfide che dovremmo affrontare non saranno poche e non saranno facili. Le affronteremo con responsabilità. Oltre agli uninominali, per i collegi plurinominali al Senato Gianpietro Maffoni dovrebbe essere riconfermato. È sicuro che le segreterie regionali e provinciali daranno poi dati più affidabili.
Il risultato non può non modificare gli equilibri interni alla coalizione. Io ho fatto una campagna elettorale molto sul territorio, ma il centrodestra è vincente quando è compatto. È stato fondamentale potersi presentare agli elettori sia come lista che come programma.
Siamo ancora in attesa dei risultati ufficiali. Nelle prossime settimane verranno fatte valutazioni, ma il risultato dice molto. Le decisioni vanno prese all’interno della coalizione. Brescia ha registrato un alto dato dell’affluenza, è una provincia complessa. C'è molto legame rispetto ai territori e ci sono comuni che hanno un forte legame con l’elettorato, assieme a sindaci che fanno un buono lavoro e invogliano gli elettori a votare. È sicuramente un dato positivo».
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