Educazione alla cittadinanza: si moltiplicano le iniziative
La Poliambulanza rilancia la raccolta di firme per l’educazione alla cittadinanza nelle scuole fino al termine della settimana, mentre aumentano le iniziative a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare promossa dall’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e ripresa dal Giornale di Brescia, col risultato di oltre un migliaio di firme raccolte da domenica a oggi.
Il Comune di Gardone Riviera, per esempio, fa sapere di aver raggiunto finora il numero di 158 firme (ma l’obiettivo è di 300); e domenica prossima, 8 dicembre, un banchetto sarà allestito a Capriano del Colle in occasione della trasmissione di Teletutto «In piazza con noi».
E, ancora: ieri all’Istituto Cesare Arici di Brescia, dove si tenevano i colloqui con i docenti, 35 genitori hanno firmato per l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione alla cittadinanza. Intanto, in mattinata, in Poliambulanza sono state raccolte altre 295 firme dopo le 282 di lunedì; e oggi si continua, dalle 8 alle 14, come già previsto, ma non solo: la raccolta proseguirà anche domani e venerdì dalle 8 alle 12.
Ieri, al banchetto all’ingresso dell’ospedale, si sono addirittura formate delle code. Alcune persone, incuriosite dai cartelli gialli preparati dal GdB (che porta avanti anche la campagna hofirmato anch’io: si può scaricare il cartello dal nostro sito, farsi un selfie e inviarlo in redazione per vederlo pubblicato), hanno scoperto dell’iniziativa in loco. Altre, molte, sono arrivate proprio per dare il loro contributo: «Non dovremmo neanche aver bisogno di firmare - commenta la signora Rita -. L’educazione alla cittadinanza dovrebbe essere una materia fondamentale per i nostri ragazzi».
A firmare è passato anche Vittorio Perazzi, affezionato lettore del Giornale di Brescia: «Ho lavorato al Ministero di Grazia e giustizia per cui so bene come lo studio di questa materia possa influire sulle generazioni, odierne e future. Speriamo che poi qualcuno ci ascolti». L’obiettivo a livello nazionale è di 50mila firme, da consegnare al Parlamento entro il 5 gennaio.
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