Ecosistema urbano, Brescia scala la classifica italiana ma l'aria preoccupa sempre

La Leonessa è al 21esimo posto tra le città più «green», in salita di 13 posizioni. Bene sui trasporti, male le rinnovabili su edifici pubblici
BRESCIA SEMPRE PIU' GREEN
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Se l'obiettivo che Brescia si è posta è quello di diventare una città sempre più green e salutare nella quale vivere allora qualche passo avanti lo si sta davvero facendo. A certificarlo, mettendolo nero su bianco in una graduatoria che include le performance dei 105 capoluoghi di provincia italiani, è l’edizione 2023 del rapporto Ecosistema urbano redatto da Legambiente e Ambiente Italia e presentato oggi a Roma.

La 30esima edizione dello studio lancia infatti la Leonessa al 21esimo posto in Italia tra le città più green, con un salto di ben 13 posizioni (era 34esima) rispetto all’anno scorso. La graduatoria, stilata tenendo conto di 19 parametri (mobilità, aria, acqua, ambiente e rifiuti gli ambiti di monitoraggio) vede Brescia raggiungere una percentuale del 66,1, avendo come riferimento il 100% di una città ideale. La classifica italiana è guidata da Trento, Mantova e Pordenone, con solo Cosenza e Cagliari come città del Sud e Terni del Centro tra le prime 20. Ultima è Palermo, preceduta da Catania, Caltanissetta, Latina (Centro) e Alessandria (Nord). 

Entrando nello specifico dei singoli parametri la nostra città si posiziona nella top ten per quanto riguarda categoria. Nono posto per passeggeri del trasporto pubblico in rapporto al numero di abitanti (181 viaggi a persona all’anno, guida Venezia con 578), quinto per numero di alberi per abitante (89, prima Modena con 117) e ottavo per uso efficiente del suolo (7,5 su una scala da 1 a 10 che tiene conto di consumo del suolo, livello di urbanizzazione e residenti - prime Bologna, Milano e Como con 9). Bene anche sul fronte della raccolta differenziata (67,8% secondo Legambiente e Ambiente Italia, con una produzione annua di 521 chilogrammi).

Le note dolenti riguardano, manco a dirlo, la qualità dell’aria, con alti livelli di concentrazione di biossido di azoto NO2 (29 microgrammi per metro cubo come valore medio annuale), di ozono O3 (85 i giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore di 120 μg/mc), di Pm2.5 (19 μg/mc sull’anno di media) e Pm10 (32 μg/mc sull’anno di media). 

Molto male anche per quanto concerne la potenza installata (kW) di energie rinnovabili, solare termico e fotovoltaico, su edifici pubblici ogni 1.000 abitanti: Brescia si ferma a 0,92 kW, a distanza siderale dalla prima in classifica Padova (30,98 kW) ma anche dalla città cugina Bergamo (10,68 kW). In questo caso non è azzardato dire che l'attore privato è anni luce avanti rispetto a quello pubblico.

I commenti

«La sfida per città più sostenibili e vivibili è un traguardo ancora lontano -  fa sapere Legambiente a margine della presentazione del rapporto -, nonostante sui territori ci siano realtà e buone pratiche che vanno nella giusta direzione». E, secondo il presidente dell’associazione ambientalista Stefano Ciafani, «le città vanno ripensate come motori di un cambiamento capace di renderle vivibili e a misura umana, nonché laboratori fondamentali per il percorso di decarbonizzazione. Siamo in grado di farlo ma serve quella volontà politica, a livello nazionale e locale, che è mancata finora e che anno dopo anno diventa sempre più urgente».

Per Ciafani «occorre infrastrutturare le città, realizzando gli impianti industriali dell’economia circolare, riducendo le perdite nella rete di distribuzione dell’acqua, completando la rete di fognatura e depurazione delle acque reflue, facilitando la permeabilità del tessuto urbano alle acque piovane per adattarsi alla crisi climatica e ricaricare le falde, diffondendo le colonnine di ricarica elettrica negli spazi pubblici».

Nota: all’interno del rapporto è riportato un contributo dell’ex sindaco di Brescia Emilia Del Bono che parla in maniera specifica dell'esempio virtuoso di riqualificazione dell’area di via Milano con il progetto «Oltre la Strada».

La sindaca Castelletti

«Il 21esimo posto è un segno positivo, che ci fa capire che stiamo lavorando nella giusta direzione e riconosce i dieci anni di impegno della giunta Del Bono ma è chiaro che questo risultato va letto come uno sprone per continuare a fare di più e meglio - ha commentato invece la sindaca Laura Castelletti -. Sicuramente la realizzazione del tram, i cui cantieri apriranno nel 2024, darà ulteriore impulso alla nostra città». E continua: «Un altro aspetto su cui vogliamo investire nel breve periodo, assieme ad A2A, è l’efficientamento della rete idrica, perché la dispersione, seppur migliorata, è ancora troppo alta (28% secondo il rapporto ndr).

Tema di primaria importanza è poi quello della qualità dell’aria, «che necessita di un approccio innovativo per trovare soluzioni efficaci. Sono stati fatti molti passi avanti, ma è chiaro da tempo che un singolo Comune non possa fare la differenza, considerando anche che, stando ai dati dell’Osservatorio Aria, la citta è responsabile del 13% delle emissioni di Pm10, la Provincia del 64% e il 23% arriva da fuori provincia». Per questo «stiamo avviando nuove interlocuzioni a livello provinciale e regionale, impegnandoci ad avere un ruolo di pungolo e stimolo degli altri livelli istituzionali. Auspichiamo che anche il Governo ci supporti in questo percorso, perché la qualità dell’aria è un problema dell’intero bacino padano, che va affrontato con una modalità di governance rivista e adeguata, anche a livello centrale». 

Il Piano aria e clima, attualmente in lavorazione, «servirà proprio per attivare un nuovo metodo, finalizzato a ridurre i livelli di inquinamento atmosferico, contribuire alla mitigazione e ottimizzare l’adattamento del territorio comunale ai cambiamenti climatici, coinvolgendo tutti gli stakeholder .  spiega -. Inoltre realizzeremo un Regolamento per la Qualità dell'Aria di Brescia atto a introdurre ulteriori misure locali, integrative a quelle fino a oggi adottate, per ridurre gli inquinanti atmosferici sia a livello locale, sia di prossimità. A queste due azioni si abbinerà una valutazione costante degli impatti di ogni iniziativa dell’Amministrazione in modo da minimizzarli».

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