Ecoballe in Campania, A2A si aggiudica il bando

A2A si è aggiudicata lo smaltimento di circa 100mila tonnellate di ecoballe dalla Campania. L'azienda: «Non arriveranno a Brescia»
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A2A si è aggiudicata uno dei lotti del bando per lo smaltimento di circa 100mila tonnellate di ecoballe dalla Campania, indetto dalla Regione Campania per liberare i siti di stoccaggio di Napoli e Caserta. Erano state messe a gara 485mila tonnellate di spazzatura, per un valore di 82 milioni di euro. Il servizio prevede tra le altre cose la presa in carico dei siti, la caratterizzazione dei rifiuti, il trasporto e lo smaltimento del materiale.

L’azienda fa sapere che tra gli impianti di destinazione delle ecoballe non c’è il termoutilizzatore di Brescia. Una precisazione volta a evitare la nascita di polemiche, data la delicatezza del tema. Già in passato la politica cittadina aveva espresso contrarietà all’arrivo dei rifiuti dalla Campania.

La notizia arriva a una settimana dall’esplosione dell’inchiesta che vede coinvolti l’amministratore delegato di A2A Ambiente, Fulvio Roncari, in qualità di legale rappresentante dell’azienda, e di un dirigente della multiutility. Si tratta di una vicenda ben diversa, al centro della quale c’è un presunto traffico illecito di rifiuti dal sud, indirizzati agli impianti di smaltimento del nord Italia gestiti, oltre che da A2A, da Herambiente e Aral.

L’inchiesta è partita dal ritrovamento in un magazzino di un’azienda di Rezzato, la Trailer (il cui amministratore, Giuseppe Lancini, è indagato) di un carico di rifiuti campani, arrivati senza autorizzazioni. Secondo l’accusa, l’imprenditore Paolo Bonacina, arrestato, era al centro di un flusso di spazzatura che non subiva trattamenti, contrariamente a quanto dichiarato nei documenti ufficiali, e che veniva bruciata in inceneritori lombardi, compreso quello bresciano, o seppellita in discariche piemontesi. A riguardo, A2A si è dichiarata «certa di aver sempre agito nel rispetto di tutte le disposizioni di legge e prescrizioni autorizzative». Sul tema, la Lega Nord ha chiesto una commissione d'inchiesta «per capire come 20mila tonnellate di ecoballe illegali siano finite nell’impianto di via Malta».

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