Ecco perché usciva fumo dal termoutilizzatore durante la bufera
«Botti» al termoutilizzatore e una densa colonna di fumo bianco che sale dall’impianto di via Malta. Quando il nubifragio si abbatte su Brescia, l’attenzione di molti viene catturata dall’inceneritore. Tanto che qualcuno ha pensato ad un incendio e chiamato i Vigili del Fuoco. Sono decine, ancora a distanza di due giorni, le richieste di chiarimento che ci giungono da parte dei lettori. Ecco dunque la spiegazione.
Dall’azienda precisano che tutto è nato a causa di un blackout provocato da un danno alla rete dell’alta tensione. A quel punto il sistema di sicurezza dell’impianto ha bloccato il funzionamento del termoutilizzatore. Il sistema di autoprotezione prevede che il vapore acqueo che alimenta le turbine (ferme per il blackout) venga «scaricato» in modo da evitare situazioni di pericolo e surriscaldamento. Il vapore acqueo viene scaricato da valvole poste sul tetto degli edifici: è da lì che è nata la colonna di fumo bianca (di fatto vapore acqueo), non dal camino dell’impianto.
Il rumore (simile a «botti») era dovuto proprio alle valvole di sicurezza che hanno consentito di «sfiatare» la pressione. Nel frattempo l’alimentazione elettrica è stata commutata automaticamente sulla linea di emergenza essendo mancata l’alimentazione principale (da132 kV) per un periodo lungo. I Vigili del Fuoco sono intervenuti e hanno verificato che non vi fossero situazioni di emergenza.
Nella serata di lunedì, A2A ha provveduto a rimettere in moto almeno due linee dell’impianto per garantire il calore del teleriscaldamento (l’acqua calda sanitaria). Alla fine, fanno notare dalla società, quanto accaduto l'altra sera a causa di un fattore esterno (il blackout) dimostra che il sistema di sicurezza del termoutilizzatore ha funzionato.
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