Ecco la mappa dei 30 distributori «no logo»

Le chiamano «pompe no logo»: in tempi come questi, in cui un litro di benzina costa più di un litro di latte, possono essere l'ancora di salvezza degli automobilisti. Nell'ultimo anno c'è stato un vero e proprio boom bresciano dei distributori indipendenti, che sul territorio sono diventati 30 nel giro di pochi mesi. Erano una decina circa nel marzo scorso, ora sono triplicati.
Viste con diffidenza fino a poco tempo fa, ora le «pompe bianche» vengono sempre più ricercate. Il motivo è semplice: facendo il rifornimento in queste aree di servizio «no logo» si possono risparmiare dai 5 ai 15 centesimi per ogni litro. Considerando quel che costa la benzina al litro ora, ignorarle sarebbe dura per gli automobilisti che ancora sperano di metter via spiccioli nel salvadanaio.
Secondo i dati Istat diffusi ieri il prezzo della benzina a febbraio è aumentato del 2% sul mese precedente e del 18,6% su base annua (in accelerazione dal 17,4% di gennaio). Il prezzo del gasolio per mezzi di trasporto segna un rialzo su base mensile dell'1,4% e cresce su base annua del 25,5% (dal 25,2% del mese precedente). In aumento rispetto a gennaio è anche il prezzo degli altri carburanti (+3,6%), la cui flessione su base annua si riduce allo 0,7% (dal -2% di gennaio). Infine il prezzo del gasolio per riscaldamento aumenta dell'1,1% sul mese precedente e del 14,4% su quello corrispondente del 2011 (era +15,2% a gennaio).
Ma come nascono questi impianti «no logo» i proprietari dei distributori che battono bandiere convenzionali ottengono l'impianto in comodato d'uso gratuito, ma hanno l'obbligo di acquistare il carburante dalla compagnia, che fissa il prezzo. I «no logo», invece, comprano privatamente la benzina dove meglio credono, decidendo poi quale margine di guadagno applicare. Sta tutta lì la differenza di prezzo.
Intanto si stanno diffondendo anche in Italia distributori legati a marchi della grande distribuzione (come Auchan o Carrefour), cosa che in Francia e Germania accade già da diversi anni. L'esempio più lampante, in provincia, è quello dell'IperStation del centro commerciale Il Leone di Lonato, dove il prezzo del carburante è molto competitivo (ora 1,685 per la verde e 1,589 per il gasolio) e le vendite volano: circa 2 milioni di litri al mese, quanto o poco più d'un distributore medio in un anno.
Occhio al Prezzo, Daytona, Pit Stop, Keropetrol sono solo alcuni dei nomi di questi impianti. In città ce ne sono tre, nella Bassa ben 14 con una discreta concentrazione ad Orzinuovi ed intorno a Montichiari. Ma sono presenti anche a Zone, Marmentino e Capovalle.
Riusciranno a rivoluzionare il mercato della benzina? Un mercato con cui, secondo uno studio del Cgia di Mestre, il Governo ha intascato a livello nazionale 4 miliardi in 4 anni solo con gli aumenti delle accise.
Fabio Tonesi
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