Ecco il nuovo cinema Moretto, quattro sale «boutique», calde e accoglienti
La famiglia Quilleri porta la fruizione cinematografica di Brescia nel futuro. Il nuovo, bellissimo, Cinema Moretto inaugurato oggi è infatti pronto per una partenza lanciata, già fissata per mercoledì 27 dicembre, quando entreranno in funzione Astra e Adria, che hanno rispettivamente 90 e 70 posti, con Super e Centrale, che ne contano 26. Già, perché la multisala derivata da quello che per non pochi bresciani è stato il cinema del cuore e della prima scoperta del magico mondo di celluloide, si compone di 4 sale che David Quilleri - insieme ai figli Tomaso, Jacopo, Marta e Lorenzo, che ne hanno raccolto il testimone nella gestione del Regno del Cinema - ha simbolicamente voluto chiamare come quelle che hanno per lungo tempo animato il centro storico di Brescia.
«Cinema-boutique»
Il nuovo volto del Moretto esprime un concetto di cinema mai visto in Italia, e si propone come fulcro di un’esperienza innovativa ma al contempo calda, decisamente accogliente. Quattro schermi dentro un involucro che rimanda alle trasformazioni dei tradizionali cinema cittadini avvenute nelle grandi capitali europee, soprattutto nordiche, dove talvolta si parla di «cinema-boutique»: sale intime e avvolgenti, con una cura dei dettagli senza precedenti, dotate delle più moderne tecnologie audio-video (compresa la proiezione a laser), gradonate, con ampio spazio per le gambe, ciascuna con eleganti tavolini in legno e abat-jour, e l’alternanza di poltrone e divanetti, secondo un design che ricrea l’atmosfera di un elegante salotto di casa.
L’investimento della famiglia Quilleri trasuda amore per il cinema e scommette su di esso come esperienza di fruizione collettiva, in controtendenza con tante narrazioni contemporanee. Ma risponde, ovviamente, anche a logiche commerciali, puntando dunque su una proposta di intrattenimento completa, a partire dalla presenza di un bar che trasforma l’ampio atrio (sul cui soffitto campeggia un magnifico dipinto di Oscar Di Prata, restaurato per l’occasione, ndr) in una lounge aperta a tutti: l’area conta infatti oltre 70 posti tra divani, poltrone e sedute attorno all’american-bar (i cui drink potranno essere portati in sala).
Un pezzo di storia
David Quilleri, visibilmente soddisfatto per il risultato raggiunto in tempi record (il cantiere ha aperto a maggio), ha argomentato: «Non comincio con i ringraziamenti di rito, ma con le scuse al quartiere per i disagi provocati dai lavori: non dev’essere stato facile, per chi vive qui…Cercheremo di rimediare con una gestione attenta».
Quindi ha spiegato la scelta del Moretto: «Fu costruito negli anni ‘50 da una fondazione che affiancava la parrocchia di Sant’Alessandro e di cui faceva parte mio padre William, che ne ha sempre curato la gestione. Non ha mai chiuso nemmeno nei momenti più difficili…quando ce n’è stata la possibilità, l’abbiamo acquisita». Ha quindi sottolineato la circolarità ideale dell’operazione: «Mio nonno era un meccanico di Crema che nel 1906 intuì il futuro del cinema, per cui si trasferì a Brescia (in posizione strategica per varie province) e cominciò a occuparsi di distribuzione: l’agenzia era la Moretto Film, così come la fondazione che aprì questo cinema decenni dopo, e Moretto si chiama pure la società che lo ha rifatto». Infine, la chiosa divertita: «Di solito, le terze generazioni sono quelle che fanno saltare le aziende: io appartengo alla terza generazione di una famiglia di esercenti, e ho scollinato indenne…adesso ci sono i miei figli a garantire la continuità».@I bresciani siamo noi
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