Ecco il «casoncello della Loggia»: è gustoso, unisce e fa del bene

Arriva alla produzione industriale il progetto avviato nel 2021 all’Istituto Mantegna
La presentazione del «casoncello della Loggia» - © www.giornaledibrescia.it
La presentazione del «casoncello della Loggia» - © www.giornaledibrescia.it
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«La ricetta non è una somma di ingredienti, ma un modo per unire le persone», legge una studentessa nell’aula magna del Mantegna, mentre si presenta il «Casoncello della Loggia», progetto dell’istituto approdato alla produzione industriale.

A Brescia poche ricette uniscono quanto il casoncello, di cui la versione presentata ieri è acquistabile da Italmark in due varianti: «Erbette spontanee», con ortica e borragine, e «Via lattea Bresciana», con formaggi delle Valli bresciane.

Il progetto

Il progetto inizia nel 2021 quando i ragazzi del serale, col professor Marco Martinelli, realizzano uno stampo per pasta fresca recante una Fonte di Mompiano stilizzata e un ripieno di ricotta di capra locale, erbe del Parco delle Colline e farina di grano tenero evolutivo, prodotti patrocinati dalla Condotta TerreAcque Bresciane Slow Food. Il risultato, sviluppato col sostegno dei docenti del diurno, della ProLoco di Mompiano e di Michele Faini per lo stampo 3D, è battezzato «Casoncello della Fonte di Mompiano».

«Abbiamo cercato di realizzare qualcosa di nuovo ma agganciato al territorio», racconta il prof. Martinelli. Gli apprezzamenti convincono a lanciarne una versione industriale, così nasce il «Casoncello della Loggia»: stampo rotativo realizzato da Unitools, produzione e distribuzione affidate rispettivamente al pastificio di Bagnolo Agripasta e a Italmark. «Il progetto si sposa in maniera naturale con la filosofia di Agripasta», dice il responsabile qualità Alessandro Botturi.

Il risvolto benefico

Da Italmark un’iniziativa benefica: «Doneremo 50 centesimi a confezione per sostenere il progetto del Mantegna di inclusione didattica di ragazzi con diversa abilità», spiega il responsabile reparto freschi Alberto Odolini.

«Complimenti alla scuola, state interpretando quello che Slow Food cerca di fare, valorizzando i prodotti del buono, pulito e giusto», dice Valerio Cherubini della Condotta TerreAcque Bresciane. Plauso anche dalla ProLoco Mompiano e dall’Amministrazione per bocca di Marina Rossi, che ha svolto un ruolo nel coinvolgere Italmark, e della Provincia col consigliere all’istruzione Filippo Ferrari: «La partnership tra pubblico e privato è un modo per la scuola per uscire».

«È un progetto di cui sono fiero – conclude il preside Giovanni Rosa –. Il tentativo di collaborazione, riuscita, della scuola con le associazioni del cibo per una ristorazione che metta al centro cibo buono, pulito e giusto».

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