Ecco cosa fare se dal 6 dicembre siete stati nel Regno Unito
La mutazione inglese del Sars-Cov2 pur non sembrando più letale, può aumentare il già alto numero di infetti, con conseguente più grande pressione sui reparti ospedalieri e sulle terapie intensive. Il ministro Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che da stoppa i voli da e per la Gran Bretagna fino al 6 gennaio, «una misura precauzionale per capire la portata del problema», ha spiegato, presa «dopo un confronto con i nostri scienziati, che dovranno capire la situazione, in contatto con Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e governo inglese». Ma la variante inglese del virus «è preoccupante e scegliamo la strada della massima prudenza», ha ammesso Speranza.
Fino al 9 dicembre era obbligatorio fare il tampone in arrivo in Italia dalla Gran Bretagna (e da altri Paesi europei); dal 10 dicembre, invece, in base al Dpcm del 3 dicembre, chi entrava nel nostro Paese doveva esibire il risultato negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti. Ora come comunica l’Ats Brescia le persone che si trovano nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti all’ordinanza, cioè fino al 6 dicembre, hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente l'avvenuto ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell'ATS competente per territorio che organizzerà l’esecuzione del test molecolare da effettuarsi per mezzo di tampone.
Per i cittadini di ATS Brescia la comunicazione al Dipartimento di Prevenzione va effettuata utilizzando il modulo di autodichiarazione presente al link dedicato a chi rientra dall'estero. Sarà poi la stessa Ats a contattare per dare un appuntamento per il tampone a chi fa l’autodichiarazione di rientro dalla Gran Bretagna e dall’ Irlanda del nord.
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