È morto Gino Trombi: fu presidente di Banca Lombarda
È morto all’età di 98 anni Gino Trombi, presidente di Banca Lombarda e quindi della Fondazione Banca San Paolo di Brescia, ente solidale che guidò per oltre 20 anni, sino al maggio 2019, quando dimessosi per raggiunti limiti di età ne divenne presidente onorario.
Parmense di Tizzano Val Parma, dove era nato il 27 maggio 1923, era tornato proprio pochi mesi fa a vivere nella casa natale, dove si è spento nelle scorse ore.
Dopo gli studi alla Facoltà di Economia e Commercio di Genova, rivestì ruoli di dirigente in numerosi istituti di credito nazionali, tra i quali il Banco Ambrosiano Veneto, Cariplo e Banca Intesa, sino a divenire amministratore delegato di Bnl. Gino Trombi approda poi a Brescia, dove lega il suo nome alla Banca San Paolo, a Banca Lombarda e ad Ubi. Di profonda ispirazione cattolica, ricoprì tra l’altro fino al 2017 anche il ruolo di presidente della Compagnia dei Custodi delle Sante Croci.
Nel 1998 fu tra gli artefici della fusione fra Banca San Paolo e Cab, che diede vita al Banco di Brescia e contestualmente alla capogruppo Banca Lombarda, di cui fu nominato da subito presidente, istituto poi confluito in Ubi Banca, del cui Consiglio di Gestione Trombi fu nominato presidente onorario nel 2017.
Fu proprio nella stagione che segnò la fusione dei due istituti di credito bresciani nati alla fine dell’Ottocento che il Consiglio di Amministrazione della Banca deliberò la costituzione della Fondazione, con il compito di dare continuità «alle finalità ideali della Banca San Paolo di Brescia», istituita da Giuseppe Tovini.
Finalità che, come ricordava con orgoglio lo stesso Trombi, nel ventennio della sua presidenza si tradussero nell’erogazione in beneficenza di oltre 31 milioni di euro, fra sostegno alla Curia e contributi a realtà solidali di Caritas come la mensa intitolata a Madre Eugenia Menni, o a progetti rivolti ai detentuti delle carceri bresciane. Ma nel novero degli enti sostenuti proprio Trombi non mancava di ricordare le parrocchie, gli enti di formazione a partire dalle università, le molteplici realtà del Terzo Settore.
Due anni fa aveva accolto con commozione la nomina a presidente onorario, decisa dall’assemblea quale riconoscimento per l’ininterrotto impegno ventennale, svolto - fu sottolineato in quell’occasione - da «protagonista attivo, contribuendo ad accompagnarne magistralmente l’evoluzione non solo come banchiere di alto profilo ma anche come ispiratore e artefice di innovazioni importanti». Il tutto messo in atto «con ricca umanità, con grande grinta, come solo i veri carismatici sanno fare». Sempre in quell’occasione fu unanime la testimonianza della sua rettitudine morale, del profondo senso etico, delle scelte lungimiranti, che in qualità di presidente lo videro «fedele allo Statuto della Fondazione, ha saputo indirizzare gli interventi di quest’ultima a favore di iniziative promosse da enti operanti in ambito educativo, con particolare attenzione al mondo dei giovani ed alle categorie più deboli della società».
La camera ardente è allestita presso la Sala del Commiato COF in viale della Villetta 16, di fronte al cimitero monumentale di Parma. Domani alle 19.30 sarà recitato il rosario presso la parrocchia del Sacro Cuore, in piazzale Volta a Parma, dove giovedì si terranno i funerali alle 10.30.
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