È iniziata la demolizione dell'ex Ideal Standard di via Milano

La rinascita dell’ex Ideal Standard è ufficialmente iniziata ieri mattina, quando è partita la demolizione di uffici e capannoni della storica fabbrica di via Milano, chiusa nel 2009.
Diventata rifugio di disperati, spacciatori e senza tetto, con continue operazioni di sgombero, ora sarà trasformata in una spianata ricoperta da pannelli fotovoltaici di ultima generazione, dando vita al primo parco solare urbano d’Italia. Un’operazione in due mosse: la prima, in capo ai proprietari dell’area, la società Idea srl, si srotolerà per i prossimi sei mesi, in modo che per l’estate quest’enorme fetta di città racchiusa tra via Milano, via villa Glori e la stazione di Borgo San Giovanni, sia completamente ripulita; la seconda vedrà l’entrata in campo di A2A che acquisirà le quote di Idea srl e realizzerà il parco fotovoltaico sui 54mila metri quadrati dell’area.
Il progetto

La svolta risale però a fine 2020 quando l’ex fabbrica è stata comprata da Idea srl, società che vede come principali soci Giovanni Giordo e Mauro Papa. Da subito è emersa la necessità di sviluppare un «progetto innovativo» per riqualificare un’area così grande in un quartiere complesso come via Milano: non residenze, non nuove strutture commerciali. Quella del parco fotovoltaico è apparsa subito come «un’opportunità». Nelle scorse ore è così partita la demolizione.
«Abbiamo presentato una prima Scia (Segnalazione qualificata d’inizio attività) per lo strip-out degli edifici, in particolare l’ex palazzina uffici» spiega Giordo, accompagnato dai suoi tecnici, Gianfranco Camadini e Alberto Gadaldi. In sostanza è stata avviata la pulizia degli spazi dalla montagna di rifiuti abbandonati dagli «ospiti» dell’ex fabbrica.

La struttura sarà anche «spogliata» da impianti, cavi, apparati metallici. In questo modo si predispongono gli edifici per la demolizione vera e propria per la quale sarà presentata una seconda Scia. L’operazione sarà portata avanti d’intesa con Arpa e Provincia e dovrebbe partire dalla metà di febbraio, dando così «continuità ai lavori». Si partirà dalla palazzina uffici, proseguendo poi verso sud, demolendo tutti i capannoni. Le macerie saranno trattate sul posto, con un frantoio per inerti. Una volta triturato, il materiale sarà in gran parte stipato nel seminterrato dell’ex Ideal, senza bisogno di pesanti camion e costosi spostamenti; in parte sarà invece utilizzato per livellare il terreno, così da avere una gigantesca spianata da via Milano alla stazione.
Il tutto dovrebbe durare cinque mesi, al netto dei tempi burocratici. In sostanza l’area dovrebbe essere pronta in estate.
La seconda fase

A quel punto scatterà la seconda fase, in mano ad A2A. Il «dialogo» tra Idea srl e la multiutility sta proseguendo da tempo, sollecitato anche dal sindaco Emilio Del Bono, ma l’accordo non si è ancora chiuso. C’è comunque ottimismo. «Questa è un’operazione che si deve fare» ha spiegato ieri Del Bono nel suo sopralluogo al cantiere. «A2A ha già espresso il proprio interesse a realizzare il parco solare, forse il più grande in un’area urbana - ha proseguito -. Credo possa essere una leva per la nascita di una comunità energetica, così che l’energia prodotta possa servire questo pezzo di città».
Il progetto di massima prevede di installare pannelli solari particolarmente efficienti, che si orienteranno automaticamente seguendo il sole. La potenza installata dovrebbe avvicinarsi ai 6 megawattora. Prevista anche una connessione ciclopedonale tra via Milano e la stazione Borgo San Giovanni, «disegnata» sull’area dell’ex fabbrica. Il percorso partirà dal futuro parcheggio del teatro «Borsoni» e proseguirà verso sud fino alla stazione.
L’operazione Ideal, ricorda poi Del Bono, si inserisce in un ampio piano di rinascita di via Milano: il teatro, appunto, che sarà inaugurato in autunno, con due sale da 400 e 200 posti; la biblioteca per ragazzi e il parco alle Case del sole; la sala studio già pronta di fronte al teatro. Per la rigenerazione della via, è la tesi di Del Bono, «c’è bisogno di forti funzioni pubbliche. E il parco solare si inserisce in questo disegno».
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